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INDUSTRIE ALIMENTARI Princes a Foggia: aumento della produzione e assunzioni

Tra le realtà industriali più rappresentative della provincia di Foggia, spicca la Princes Industrie Alimentari (PIA) di Foggia, una potenza con un fatturato di 160 milioni di euro e il 95% della produzione di pomodori trasformati esportati nel Regno Unito.

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
26 Giugno 2024
Economia // Foggia //

Tra le realtà industriali più rappresentative della provincia di Foggia, spicca la Princes Industrie Alimentari (PIA) di Foggia, una vera e propria potenza con un fatturato di 160 milioni di euro e il 95% della produzione di pomodori trasformati esportati nel Regno Unito. La recente acquisizione da parte del colosso alimentare Newlat apre nuove prospettive di mercato e rilancio economico per l’intera provincia. Gianmarco Laviola, amministratore unico di PIA, ci illustra i futuri scenari in questa intervista inaugurale della nostra rubrica.

L’acquisizione di Princes da parte di Newlat, un gruppo con un fatturato di 2,8 miliardi di euro e una forte presenza nei settori della pasta, dei latticini, dei prodotti da forno, gluten free e baby food, sembra una mossa strategica perfetta. La fusione creerà un colosso del Made in Italy, pronto a portare i prodotti alimentari italiani in tutto il mondo, grazie alla combinazione della pasta, già leader internazionale, con il pomodoro.

Grazie a questa acquisizione, i prodotti Princes avranno accesso a nuovi mercati europei come Germania e Francia, nonché al mercato italiano, dove storicamente Princes non era un attore principale. Questo ampliamento delle prospettive commerciali porterà inevitabilmente a un aumento della produzione e dell’importanza commerciale dell’azienda a livello internazionale, beneficiando sia l’azienda che il suo indotto.

L’impianto di Foggia, il più grande d’Europa per la trasformazione del pomodoro, ha finora operato principalmente per il mercato inglese con il marchio “Napolina” e private label. Tuttavia, l’acquisizione da parte di Newlat offre l’opportunità di sfruttare appieno le capacità produttive dello stabilimento, che finora sono state sottoutilizzate.

L’obiettivo condiviso con Newlat è aumentare significativamente la produzione, passando dalle attuali 200.000 tonnellate trasformate fino a 300.000 tonnellate, trasformando l’impianto in un’azienda operativa tutto l’anno e non solo stagionalmente. Questo cambiamento potrebbe stabilizzare l’occupazione, aumentando il numero di lavoratori a tempo indeterminato da 150-200 a 400 unità.

Con l’acquisizione, si apriranno nuove finestre sui mercati internazionali, inclusi Stati Uniti e Australia, oltre ai consolidati mercati europei e britannici. Sebbene il marchio “Napolina” possa non essere adatto per l’Italia, sono allo studio nuovi marchi che valorizzino la sostenibilità etica e ambientale che distingue Princes.

Il legame con il territorio pugliese rimane forte. Princes continuerà a preferire fornitori locali, nonostante le offerte di cooperative del Nord Italia, per mantenere la specificità e qualità del pomodoro pugliese. Questo impegno è essenziale per la sostenibilità economica, sociale e ambientale della filiera produttiva.

L’acquisizione da parte di Newlat rappresenta anche un’opportunità unica per affrontare le sfide infrastrutturali della provincia di Foggia, come la carenza di un porto industriale adeguato e un aeroporto per cargo. La risoluzione di questi problemi potrebbe ridurre significativamente i costi di produzione e migliorare l’efficienza logistica.

Infine, Princes coltiva l’idea di sottolineare le eccellenze agricole della Daunia. In collaborazione con Ambrosetti, è in corso un progetto per creare un brand “Puglia” che metta in luce le qualità e le capacità produttive del territorio, con un evento previsto per il 26 giugno a Bari. Questa iniziativa mira a rafforzare il riconoscimento e la valorizzazione dei prodotti della Capitanata, che già fornisce le principali catene di distribuzione a livello nazionale.

In conclusione, l’acquisizione di Princes da parte di Newlat non solo promette di rilanciare l’azienda e l’economia locale, ma anche di elevare ulteriormente il prestigio del Made in Italy a livello globale, sfruttando la qualità e l’eccellenza dei prodotti pugliesi.

Lo riporta L’Immediato.net

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