I direttori generali delle ASL, oggetto di critiche da parte del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, minimizzano la questione e si dichiarano tranquilli: «Non ci sentiamo sotto attacco». Con poche parole, cercano di allontanare le polemiche. Dopo le osservazioni critiche del governatore, espresse nel Consiglio regionale della scorsa settimana in cui si discuteva un emendamento sui centri di eccellenza per il supporto alle persone con disturbi dello spettro autistico, tra i dirigenti delle ASL pugliesi prevale il silenzio.
La critica di Emiliano
Emiliano ha espresso il proprio disappunto riguardo ai ritardi nell’attuazione delle normative in materia. «A volte siamo costretti a introdurre leggi per incentivare l’azione delle ASL e del Dipartimento Salute. Questa inerzia è diventata ormai insostenibile», ha affermato il presidente. La critica si rivolge principalmente alle lentezze amministrative, mentre torna a emergere il problema dei cosiddetti “viaggi della speranza” e degli sforamenti di spesa. Emiliano, infatti, ha proposto di non tener conto dei limiti di spesa per la sanità privata convenzionata, come fanno altre regioni. «Perché dobbiamo trattenere la mobilità passiva, evitando che i pazienti debbano andare altrove per ottenere cure», ha dichiarato, avanzando la richiesta agli uffici di preparare un provvedimento che consenta alla Regione di non rispettare tali tetti.
La reazione dei direttori delle ASL
Gregorio Colacicco, direttore generale dell’ASL di Taranto, ha dichiarato: «Non mi sento in alcun modo accusato. Lavoriamo quotidianamente su tutti i fronti». Anche Maurizio De Nuccio, alla guida dell’ASL di Brindisi da un anno e quindi escluso dalle contestazioni, ha ribadito che, nell’ultimo incontro tra i direttori generali, non si è discusso delle dichiarazioni di Emiliano. «Abbiamo affrontato solo temi operativi», ha detto, specificando che qualora ci fossero state delle frizioni, sarebbero emerse durante la riunione.
Le problematiche di bilancio
La spesa sanitaria è una delle questioni chiave. Seppure il tetto di spesa per i farmaci sia stato rispettato da tutte le ASL, salvo Taranto e la provincia BAT, la situazione per i dispositivi medici risulta critica. Le ASL pugliesi, nel 2023, hanno superato il limite previsto per un totale di 173,1 milioni di euro. L’ASL di Bari registra il maggior sforamento, seguita da Lecce e Taranto. Anche le aziende ospedaliere, come il Policlinico di Bari e gli Ospedali Riuniti di Foggia, mostrano significativi scostamenti rispetto ai budget.
I dirigenti sotto esame
In totale, nove direttori generali sono stati oggetto di contestazione, di cui sei ancora in carica presso la stessa struttura sanitaria. Tra questi figurano Antonio Nigri (ASL Foggia), Stefano Rossi (ASL Lecce) e Gregorio Colacicco (ASL Taranto). Restano invece esclusi Maurizio De Nuccio e Giuseppe Pasqualone, quest’ultimo recentemente nominato agli Ospedali Riuniti di Foggia. La legge regionale n.7, che prevede la possibilità di rimozione dei dirigenti, resta inapplicata, per timore delle ripercussioni. Il vicepresidente Raffaele Piemontese ha richiesto di evitare di assumere decisioni drastiche finché la questione non sarà chiarita. Emiliano, infine, ha invocato la rimozione del tetto di spesa per la sanità privata convenzionata, avanzando l’ipotesi di una revisione delle attuali regole di bilancio per trattenere i pazienti all’interno della regione.
Lo riporta Quotidiano di Puglia.