Uccisa con un colpo di carabina alla testa, poi il marito è fuggito, vagando in auto per alcuni giorni fino a essere fermato giovedì pomeriggio dai carabinieri a Orbetello, in Toscana. Giovanni Vascelli, 65 anni, è ora in carcere con l’accusa di aver ucciso la moglie Marina Cavalieri, di 62 anni. Si tratta dell’ennesimo tragico episodio di femminicidio. Marina, ex infermiera dell’Ospedale Maggiore di Parma, recentemente in pensione, è stata colpita a morte nella casa di famiglia a Sant’Andrea Bagni, nel comune di Medesano (Parma). L’arma, una carabina legalmente detenuta, è stata ritrovata dai carabinieri nell’abitazione. Secondo gli inquirenti, il delitto sarebbe avvenuto tra il 21 e il 22 ottobre. È stato il nipote della vittima a scoprire il corpo senza vita della zia, giunto nella casa per dare una mano nella gestione degli animali da cortile. Vascelli, dopo un lungo interrogatorio, è stato posto in stato di fermo a Orbetello con l’accusa di omicidio, e nelle prossime ore si attende la convalida del fermo.
La notizia ha sconvolto la comunità di Medesano, come ha espresso il sindaco Michele Giovannelli: “La nostra comunità è profondamente scossa. Sono eventi difficili da comprendere e accettare, pensiamo sempre che non possano accadere vicino a noi. Erano una famiglia riservata, persone perbene, il che rende ancora più difficile comprendere le motivazioni dietro questo tragico gesto. Il dolore è enorme”.
Vascelli, ex geometra e corriere per una ditta alimentare, pare negli ultimi tempi si fosse isolato, diventando più taciturno, ma non aveva mai parlato di tensioni in famiglia né di conflitti con la moglie. La coppia, sposata da oltre trent’anni, non aveva figli. Lunedì scorso Vascelli non si era presentato al lavoro. “Marina era una persona mite, sempre disponibile e attenta all’ascolto dei pazienti,” ricordano i colleghi della donna, che aveva lavorato negli ultimi anni al centro prelievi del quartiere Lubiana a Parma.
Lo riporta La Repubblica.