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RICOSTRUZIONE Cassazione: annullata in parte la condanna per Christian Serra, confermate sentenze per Antonio Balsamo e Ivan Ventura

La vicenda, complessa e caratterizzata da un lungo iter giudiziario, ha avuto origine nel 2017, con accuse legate a traffico e detenzione di sostanze stupefacenti.

AUTORE:
Michele Solatia
PUBBLICATO IL:
27 Settembre 2024
Cronaca // Manfredonia //

Roma, 18 settembre 2024. Con sentenza di recente pubblicazione, la Corte di Cassazione ha emesso la sentenza definitiva sul caso che ha coinvolto Antonio Balsamo, Ivan Ventura e Christian Serra, (rispettivamente nato a Manfredonia il 19/08/1972, a Foggia il 31.12.1981, a Chieti il 27/11/1975), ribaltando in parte la condanna di quest’ultimo (Serra,ndr) e confermando l’inammissibilità dei ricorsi per i primi due imputati.

La vicenda, complessa e caratterizzata da un lungo iter giudiziario, ha avuto origine nel 2017, con accuse legate a traffico e detenzione di sostanze stupefacenti.

Il processo ha visto coinvolti i tre imputati con ruoli differenti. Balsamo e Ventura sono stati ritenuti responsabili di violazioni dell’articolo 73, comma 5, del DPR 309/1990, relativo al traffico di droga, con particolare riferimento a episodi di detenzione e cessione di cocaina. In particolare, Ventura era accusato di aver ceduto due grammi di cocaina nel novembre 2017, mentre Balsamo è stato coinvolto in un episodio di concorso in detenzione a fini di spaccio nel febbraio 2018. Christian Serra, inizialmente assolto per un’accusa simile, è stato successivamente ritenuto colpevole in appello, con una riqualificazione del reato.

La sentenza di appello, pronunciata dalla Corte d’Appello di Bari il 7 marzo 2023, aveva confermato in gran parte le decisioni del Tribunale di Foggia del 2021, ma con alcune modifiche. In primo grado, infatti, Serra era stato assolto dall’accusa di detenzione e cessione di cocaina, ma in appello la Corte aveva riconosciuto la sua responsabilità, condannandolo sulla base dell’articolo 73, comma 1, dello stesso DPR, con le attenuanti generiche.

I ricorsi e le motivazioni della Cassazione
I difensori dei tre imputati hanno presentato ricorsi per cassazione, ciascuno sollevando questioni specifiche legate al processo e alla motivazione della condanna.

Antonio Balsamo, nel suo ricorso, ha lamentato la mancanza di prove certe a suo carico, sostenendo che le intercettazioni telefoniche alla base della sua condanna non fossero sufficientemente chiare e che il principio della presunzione di innocenza fosse stato violato. Inoltre, ha contestato il bilanciamento tra le circostanze attenuanti e la recidiva, chiedendo che le prime prevalessero sulla seconda. La Corte di Cassazione ha ritenuto il ricorso infondato, evidenziando che le intercettazioni erano chiare e che la Corte d’Appello aveva fornito una motivazione sufficiente e coerente nel confermare la condanna.

Ivan Ventura, da parte sua, ha basato il suo ricorso su tre motivi principali: la mancata esclusione della recidiva, il giudizio di inattendibilità di un testimone a difesa e la mancata concessione delle attenuanti generiche. Anche in questo caso, la Cassazione ha giudicato il ricorso inammissibile, osservando che la Corte d’Appello aveva operato un corretto bilanciamento delle circostanze e che le attenuanti generiche erano state già riconosciute.

Diversa la situazione per Christian Serra. Il suo ricorso ha sollevato tre questioni principali, la più rilevante delle quali riguardava una discrepanza evidente tra il dispositivo e la motivazione della sentenza d’appello per quanto riguarda la pena. In particolare, mentre nel dispositivo letto in udienza era stata comminata una pena di un anno e sei mesi di reclusione e 1.200 euro di multa, nel dispositivo scritto la pena risultava di quattro anni di reclusione e 18.000 euro di multa. La Corte di Cassazione ha ritenuto fondata questa parte del ricorso, annullando la sentenza limitatamente alla misura della pena e rideterminando la condanna in un anno e sei mesi di reclusione e 1.200 euro di multa, in linea con quanto letto in udienza.

In conclusione, la Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibili i ricorsi di Antonio Balsamo e Ivan Ventura, condannandoli al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di 3.000 euro ciascuno in favore della Cassa delle Ammende. Per Christian Serra, invece, la sentenza è stata parzialmente annullata, con una rideterminazione della pena.

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