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RIVOLTA Manfredonia, 27 settembre 1988: la rivolta contro la Deep Sea Carrier che “salvò una città”

Il 27 settembre 1988 rappresenta una data cruciale per Manfredonia, teatro di una delle più significative rivolte popolari contro lo smaltimento illecito di rifiuti tossici

AUTORE:
Michele Solatia
PUBBLICATO IL:
27 Settembre 2024
Cronaca // Manfredonia //

Il 27 settembre 1988 rappresenta una data cruciale per Manfredonia, un piccolo centro pugliese, teatro di una delle più significative rivolte popolari contro lo smaltimento illecito di rifiuti tossici. La città, già duramente provata da anni di attività del petrolchimico Enichem, fu protagonista di una protesta di massa contro l’arrivo della Deep Sea Carrier, la cosiddetta “nave dei veleni”.

Quella nave trasportava rifiuti tossici di origine industriale, destinati inizialmente ai paesi africani per lo smaltimento, ma respinta da vari porti e infine diretta verso il Gargano. Manfredonia, una città già afflitta dagli effetti dell’inquinamento ambientale causato dal vicino stabilimento chimico, insorse al solo pensiero di accogliere ulteriori rifiuti tossici. La rivolta esplose in piazza, coinvolgendo non solo gli abitanti, ma anche le istituzioni locali, con l’occupazione simbolica del Comune da parte della popolazione.

Il movimento si sviluppò in risposta alla decisione di scaricare il contenuto della nave presso il locale inceneritore dell’Enichem, già noto per la sua scarsa affidabilità. Lo stabilimento di Manfredonia era tristemente famoso sin dal disastro del 1976, quando un’esplosione nel reparto di produzione dell’urea liberò nell’aria tonnellate di arsenico, causando un disastro ambientale di proporzioni enormi e segnando l’inizio di un lungo calvario per la comunità​.

La popolazione, che ormai aveva perso fiducia nelle autorità e nelle aziende coinvolte, scese in strada per bloccare il carico, sostenuta da associazioni e comitati locali. Si costituì un Comitato Cittadino che diede vita a un vero e proprio movimento di resistenza sociale, noto come “Università in Piazza”, un’assemblea permanente di cittadini impegnati a informare e sensibilizzare sul tema ambientale​ (Franco Serantini Library).

La protesta portò a un risultato straordinario: la Deep Sea Carrier fu costretta a lasciare il porto senza scaricare il suo contenuto, segnando un’importante vittoria per la cittadinanza. Tuttavia, la lotta non terminò lì. Il caso Manfredonia diventò un simbolo nazionale della battaglia contro l’inquinamento industriale, portando a un lungo processo di risanamento ambientale e a diverse inchieste giudiziarie. Le donne della città, in particolare, giocarono un ruolo fondamentale, portando avanti una battaglia legale che culminò con una sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, che condannò l’Italia per la violazione del diritto alla salute ​(Franco Serantini Library).

Questa vicenda evidenziò non solo il coraggio di una comunità nel difendere il proprio territorio, ma anche le conseguenze devastanti delle politiche industriali degli anni ’60 e ’70, che avevano trascurato la sicurezza ambientale in nome del progresso economico. L’eredità della rivolta del 1988 risiede nella maggiore consapevolezza ambientale che ha portato a leggi più severe sulla gestione dei rifiuti e alla bonifica di siti industriali compromessi​.

Nonostante il successo della protesta, Manfredonia dovette comunque affrontare anni di crisi economica, poiché la chiusura definitiva dello stabilimento portò alla perdita di centinaia di posti di lavoro. Il territorio fu oggetto di un lungo processo di bonifica, che ha lasciato cicatrici profonde sia sull’ambiente che sul tessuto sociale​ ​(IBS Books & More).

L’episodio della nave dei veleni è oggi ricordato come uno dei momenti più emblematici della resistenza ambientale in Italia, un caso che contribuì a sensibilizzare l’opinione pubblica e a promuovere cambiamenti significativi nella gestione dei rifiuti industriali.

FOCUS – GIULIA MALAVASI, “Un Petrolchimico dietro casa” > 04_ZAP58_Zoom3SEADEPSEAAA

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A settembre, c’è nell’aria una strana sensazione che accompagna l’attesa. E ci rende felici e malinconici. Un’idea di fine, un’idea di inizio. (Fabrizio Caramagna)

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