FOGGIA – Flussi turistici in aumento, tanti turisti stranieri e stagione più lunga. Secondo le prime stime ufficiali, da gennaio ad agosto di quest’anno, la Puglia registra un incremento del + 8 % per gli arrivi e del + 2,5% per le presenze, rispetto allo stesso periodo del 2023, nonostante un lieve calo delle presenze di connazionali ad agosto.
I numeri di Pugliapromozione
I dati, presentati da Pugliapromozione nel corso dell’incontro di consegna degli attestati per un corso di “Operatore ai servizi di promozione e accoglienza”, sono ancora parziali ma comprendono già buona parte delle dichiarazioni sui flussi di agosto e offrono, dunque, una panoramica veritiera sull’andamento generale del turismo pugliese. Il segnale più significativo è il costante dilatarsi della stagione turistica, con percentuali crescenti degli arrivi nei periodi di bassa stagione. A consolidare il trend sono proprio i turisti internazionali, che sempre di più scelgono di trascorrere le proprie vacanze nel territorio pugliese, anche nei mesi primaverili e autunnali e che aumentano anche in quelli centrali dell’estate, storicamente più gettonati dagli italiani.
Con il +19 % degli arrivi e + 14% per le presenze, dunque, i flussi esteri sostengono la crescita dell’intero comparto regionale, compensando il lieve calo di presenze degli italiani, pari al -2 per cento, a fronte, però, di un incremento degli arrivi degli stessi stimato nel +1,7 per cento.
Proprio quest’ultimo dato apre ad una analisi più puntuale e approfondita dei cambiamenti attualmente in corso nelle abitudini di viaggio dei connazionali: a differenza di quanto accadeva in passato, quando molte famiglie si concedevano lunghe permanenze estive nello stesso posto di villeggiatura, prevalentemente nei mesi di luglio e agosto, anche molti viaggiatori italiani scelgono ora soggiorni più brevi ma più frequenti, spostandosi più volte in un anno e prediligendo luoghi e periodi meno affollati. Pesa inoltre, da qualche stagione, anche la ridotta capacità di spesa delle famiglie medie.
I trend
Nel corso dello stesso evento, organizzato da Aforisma school of future, Antonio Longo, funzionario della sezione Turismo ed internazionalizzazione della Regione Puglia, ha fornito le prime anticipazioni ed ha poi evidenziato i principali trend, a partire dal 2010 ad oggi, sottolineando «la crescita continua e costante dei flussi turistici complessivi, sia arrivi che presenze», ma anche un turismo caratterizzato ancora da una «maggiore concentrazione dei flussi nei mesi estivi, da giugno a settembre, sebbene risultino in crescita i flussi anche nei mesi di bassa stagione, grazie all’incremento dei turisti provenienti dall’estero».
Dal confronto dei dati prendendo in esame il 2010, il 2015 e il 2023 e considerando due mesi target, maggio e agosto, il trend in crescita risulta evidente. Nel 2010 si sono registrati oltre 3 milioni di arrivi: nel mese di maggio circa 199mila di italiani e 59mila di stranieri, ad agosto 625mila italiani e circa 65mila stranieri; nel 2015 gli arrivi salgono a oltre 3 milioni e mezzo, a maggio sono stati circa 213mila i connazionali e 103mila i viaggiatori esteri, mentre ad agosto rispettivamente 658mila e 97mila.
Nel 2023, anno in cui è disponibile anche la rilevazione riguardante gli affitti delle locazioni turistiche, gli arrivi registrati superano i 5 milioni: per il mese di maggio gli italiani arrivati in Puglia sono stati circa 194mila, mentre ad agosto quasi 770mila; la quota di stranieri invece è stata più o meno la stessa sia per maggio che per agosto, sfiorando i 254mila arrivi per ognuno dei due mesi.
Nell’occasione dell’incontro, è stato diffuso, poi, uno studio sul turismo pugliese a cura di Davide Stasi, responsabile studi dell’Osservatorio Economico Aforisma, da cui emergono lacune nella qualità dei servizi che influiscono direttamente sulla redditività delle imprese e, di conseguenza, anche sull’occupazione e sui compensi.
«Il turismo pugliese – ha commentato Stasi – è ancora fortemente caratterizzato dalla stagionalità, con effetti molto marcati sull’occupazione. Dallo studio emerge che i pugliesi investono ancora troppo poco nella qualità dei servizi resa ai propri ospiti e, pertanto, la redditività non può che restare bassa». Secondo l’analisi condotta, dice ancora Stasi «in tutta la Puglia le giornate retribuite per dipendente sono state, in media, 183 sull’anno, contro una media nazionale di 216 giornate. La retribuzione media annua è stata di 9.211 euro contro la media di 12.795 euro. Ben più alta la paga media in Trentino-Alto Adige, in Lombardia e in Piemonte ma va sottolineato che si tratta di importi che non possono spiegare la reale quantità di lavoro effettivamente prestata».
Riguardo al peso del settore nel sistema economico italiano, le 13.391 aziende pugliesi con dipendenti, rappresentano il 6,7 per cento del totale nazionale (200.991) mentre i dipendenti sono 84.077, pari al 6 per cento nazionale che ne conta 1.394.002.
Lo riporta quotidianodipuglia.it