Per Stato Quotidiano, l’ex Sindaco di Trinitapoli, Emanuele Losapio analizza lucidamente quanto accaduto, invocando, tuttavia una seria revisione dell’Art 141.
“Credo che ormai sia chiaro a molti che la legge debba subire una modifica importante -riferisce -. Attraverso la nostra associazione ‘Giù le mani dai Sindaci’, chiediamo che la legge venga modificata. Vogliamo una rettifica dell’articolo da parte del Governo mediante una legge delega. Non si può distruggere la credibilità di persone, messe alla gogna dentro un trita carne anche mediatico, oltre che giudiziario senza sapere il perché e il per come.
La mia vicenda personale parla per da sola, sono una persona per bene, un giornalista che non ha mai avuto procedimenti penali. mio era un caso borderline così come quello che ha coinvolto il sindaco di Ostuni. Quanto a Bari gli elementi per un accesso agli atti ci sono tutti, si tratta di un caso molto diverso da quello che ha riguardato la mia città. Ritengo che Antonio De caro sia una persona integerrima, non ho nulla contro di lui, anzi, penso che sia una figura che tanto ha fatto per la sua città, ma non capisco come mai tanti amministratori ed esponenti politici che non hanno minimamente conoscenza di questo articolo di legge parlino in politichese, facendo menzione di partiti, di maggioranze e di minoranze. Lo scioglimento di un Consiglio comunale, riguarda indistintamente tutta l’assise, poco importa se ad essere coinvolta sia la maggioranza o l’opposizione. Non si può essere favorevoli o contrari a giorni alterni”.
Dello stesso avviso è Gianni Rotice, già Sindaco di Manfredonia, oggi di nuovo in corsa per le prossime amministrative, ammesso che la città del Golfo possa tornare al voto il prossimo giugno.
“Il tema delle commissioni di accesso, nonché scioglimento per mafia è complesso, Bari ne è la dimostrazione come già accaduto in passato per altri comuni. Decaro è un ottimo Sindaco, ma a volte le tecnostrutture e le partecipate diventano elementi di criticità, indipendentemente dalla volontà politica. Pertanto un amministratore non deve preoccuparsi se ha operato bene ed accettare con serenità anche il lavoro della commissione di accesso”.
Più tranchant il giudizio di Angelo Riccardi, a capo dell’associazione “Giù le mani dai Sindaci”.
La vicenda legata all’applicazione dell’art 143 è trasversale, nessuno può chiamarsi fuori.
Quindi bisogna aspettare che la mafia prenda il controllo totale dei comuni, regioni e stato. Meritate un applausi