Antonio, 19 anni da Mattinata ‘umilia’ Feltri “Meridionale, in qualche modo, lo è anche lei”
ANTONIO TROIANO, 19 ANNI, MATTINATA (28.04.2020, FACEBOOK)
Dichiarazioni del direttore di ‘Libero, Vittorio Feltri, sul Meridione: lettera a StatoQuotidiano di un 19enne di Mattinata
“Caro direttore Feltri, non nascondo che sarebbe stato difficile immaginare, di questi tempi, l’utilizzo di espressioni e termini che rimarcassero le divisioni del nostro Bel Paese. L’Italia unita in tutto e per tutto, d’altronde, spesso e volentieri si configura come pura utopia. Comunque sia. Vede, in questi giorni di quarantena ho avuto modo di leggere molto. Ora sto per terminare “Cime tempestose” di Emily Brontë. E credo di rivederla nel signor Heathcliff: immagino lei, solo, nella sua Bergamo, con il suo carattere un po’ scontroso, come il signor Heathcliff nella tenuta Tempestosa. In questa solitudine, probabilmente avrà tempo di riflettere riguardo alle sue parole. E, aggiungo, è ancora in tempo per cambiare idea: come diceva Petrarca, il saggio muta consiglio, soltanto lo stolto resta della sua opinione. E’ vero: noi siamo pieni di difetti, abbiamo tanto da fare per risollevarci, dobbiamo combattere mafia, lavoro in nero, furbetti del reddito di cittadinanza, infrastrutture carenti.
Ma il Sud è più di questo: il Sud, nei suoi tratti più straordinari, è come un flauto che suona una melodia dolce, soave, accogliente. E in tal proposito, la penso un po’ come Marziale: “Credano pure gli altri che il flauto che tu suoni sia sottile, purchè il tuo flauto vinca le trombe degli alti tromboni”. E ho detto tutto, per citare Totò. In fondo, direttore, come sosteneva Luciano De Crescenzo, si è sempre meridionali di qualcuno. Meridionale, in qualche modo, lo è anche lei. Non starò qui a giudicare, attaccare, infamare, garrire nessuno, tanto meno lei che, diciamoci la verità, ha provato a metterci una pezza, ma si è subito scucita: inferiorità economica o meno, ci sarebbero contesti e modi più adatti per esplorare un terreno così aspro e periglioso come la storia del Sud. Guardi, direttore, c’è un solo consiglio che le voglio dare, per bocca di un grande filosofo, Nietzsche: “Maturità dell’uomo significa ritrovare la serietà che si metteva nel gioco da bambini”. Ecco, direttore, provi a tornar bambino, ritrovi la sua maturità: personalmente dico che, se riuscirà a farlo e a ricredersi, da cristiano, vero e autentico, non come quelli che hanno bisogno delle prime file in chiesa e che poi vomitano odio, sarò capace di porgerle l’altra guancia e forse, metaforicamente, anche tutto il Sud.
Un mio personale messaggio per il signor Feltri. Da un ragazzo terrone di 19 anni“.
Signori si nasce non si diventa, il signor… anzi nessun signor, Feltri non lo è mai stato
e mai lo sarà orgoglioso e fiero di essere del sud
ma sopratutto contento di non avere al sud personaggiacci come lui
bravo Antonio pur avendo soli 19 anni sei già grande
P.S. Non voglio scendere al suo livello ma…
haime in questo caso devo fare un eccezione, invito tutti a non comprare più “libero” quella mer*a di giornale
Per cortesia BASTA a fare pubblicità a questo superato che ha già ritrattato quuanto detto in diretta.
Mia nnna mi diceva che il miglior disprezzo e la non curanza
ahimè…spero sia stato un refuso di scritturra……cmq. è ahimè
Bravo Antonio, sei come tanti tuoi coetanei, l’orgoglio della nostra terra… Fiera di essere “terrona”
Spero con tutto il cuore che questa bellissima lettera arrivi sulla scrivania del “direttore” Feltri.
Tutto materiale per il mitico Crozza.
FELTRI FORSE NON SA’ CHE ANCHE LUI E COMUNQUE E’ UN MERIDIONALE RISPETTO AI TEDESCHI SVEDESI ECC. ECC. SI REGOLASSE SU QUEL CHE DICE…..
bravo ragazzo sono orgoglioso che con la tua giovane età hai dato ad un povero uomo (diciamo uomo) una lezione di saper vivere e come vivere ed avere rispetto
Mi congratulo da Calabrese Dop.
Bravo Antonio..
Non parliamone più,vi prego, quel che detto e detto, ora basta . Noi terromi educati.
Come si dice basta c…..!
Bravo, complimenti. Questa invece è di un docente di filosofia che ha dovuto rispondere al direttore feltri( con la f miuscola)perché i suoi alunni gli hanno chiesto cosa ne pensasse:
Caro Feltri,
Non volevo scriverti, ma i miei alunni di Liceo mi hanno chiesto cosa pensassi di quello che tu hai dichiarato a proposito di noi meridionali. Pertanto, scrivendo a te, io scrivo a loro. Perché a me non interessi tu, ma loro: i miei alunni. Scrivo per educarli. Tu sei solo un’occasione per filosofare con loro come faccio ogni giorno a lezione.
Ti devi essere sentito molto frustrato in questi giorni se ti sei spinto a fare un’affermazione così pesante come quella dove hai dichiarato che i meridionali sono inferiori. E sappi che ti scrivo non perché sono meridionale, ma solo perché sono italiano. Europeo. Cittadino del mondo. Anzi, per il solo fatto che quando accade qualcosa sono portato a riflettere e pensare sul perché ciò che è accaduto è accaduto. Ti scrivo come educatore.
Sono certo che forse in questa tua decisione deve aver influito il giudizio che, in questi giorni, quelli del Nord Europa hanno fatto paventare nei confronti di tutti gli italiani, te compreso, di essere inaffidabili in questioni di eurobond, di debito e di economia. E, si sa, l’inaffidabilità spesso è stata usata come criterio per tacciare di inferiorità quanti si mostrano tali.
Hai pensato di superare il tuo complesso di inferiorità nei confronti dei paesi del Nord Europa, creando sotto di te altri livelli di inferiorità, facendo pagare ad altri quell’inferiorità che tu da giornalista avresti dovuto smascherare con argomenti razionali e validi, come un vero giornalista avrebbe dovuto e saputo fare. Ma tu non sei di questa razza. Tu non sei al servizio della verità, né di quella logica né di quella fattuale, ma della stupidità travestita – con una buona ma falsa retorica – di argomentazioni che di razionale e di logicità non hanno nessun tipo di parentela.
Devi esserti sentito troppo a sud degli olandesi e dei danesi, o dei tedeschi e dei finlandesi, per tirarti fuori dalla mischia di questo sud che come un marchio anche tu ti porti addosso. E tu che hai fatto per attenuare questa tua frustrazione? Hai sentito la necessità di scaricarla sugli altri. Si è trattata di un’operazione infantile oltre che banale. Hai peccato di puerilità.
Saprai pure fare cronaca, ma di certo non sai tessere pensieri e trame argomentative di un certo spessore etico e quindi anche politico. Ti limiti a giudicare senza ponderare o valutare, senza neanche riflettere. Sei più impulsivo che riflessivo. Sei collerico e, a volte anche isterico, piuttosto che razionale e intento a cercare ragioni e cause.
Sappi però che a sconcertarmi di più non è stato tanto l’affermazione in sé, quanto piuttosto che tu l’abbia fatta in un momento convulso e tragico come quello che stiamo attraversando, sia come Italia sia come Europa e sia come mondo intero. Mentre l’Italia tutta, da nord a sud, si è stretta unita per affrontare insieme questa pandemia, tu ti sei scomodato per andare a scoperchiare argomenti obsoleti e figli di un pensiero che di razionale non ha proprio niente, perché figlio del pregiudizio e dell’ignoranza.
Hai voluto catalogare di geografia nord-sud anche la morte che in questi giorni è entrata preponderante nelle nostre case da nord a sud, senza alcuna distinzione. Anche il dolore hai voluto colorare di superiorità e di inferiorità. Meno male che né la morte né il dolore rientrano in schemi di tal genere. In Italia, in queste settimane, il pianto è stato uno e unico. Senza distinzioni né geografie. E sui balconi abbiamo sbandierato tutti l’unica e medesima bandiera, simbolo di quella Costituzione che ci fa tutti uguali e che tu, invece,, hai oltraggiato.
Mentre molti medici e infermieri volontari, da questo meridione a te inferiore, si sono trasferiti per portare la loro competenza e professionalità negli ospedali del tuo nord che tu vuoi superiore, tu hai pensato bene, comodamente installato sulla tua poltrona, di nasconderti dietro le parole e uno schermo televisivo che ti fa più grande di quanto tu davvero sia, sciorinando la tua pseudofilosofia fatta di sofismi senza alcuna valida e logica giustificazione, ma anche senza alcun dialogo o confronto dialettico.
Si, perché in fondo tu sei un ignorante. E il fatto che tu sappia mettere insieme un soggetto e un predicato, o sappia usare il congiuntivo, o sappia scrivere qualche articolo di giornale – che poi è sempre lo stesso: il tuo – non fa di te un intellettuale come tu credi di essere.
Ciò che inoltre mi fa specie è il tuo incessante e incontrollato bisogno di sentirti superiore a tutti i costi rispetto a qualcuno. E che per farlo hai bisogno di creare da qualche parte una qualche figura che, corrispondendo ai tuoi desiderata, ti appaia inferiore, consolandoti e rassicurandoti che tu, appunto, non sei come lui.
Ma dovresti sapere, caro Feltri – se hai qualche reminiscenza di psicanalisi – che chi ha bisogno di ricorrere a questa strategia (che si chiama transfert) deve avere qualche grossa fragilità da nascondere, qualcosa che necessita di scaricare sugli altri per non imputarla a se medesimo.
Ebbene, io contesto non tanto che tu ti senta superiore a noi meridionali o che tu consideri noi del sud inferiori per natura (mi chiedo poi chissà poi rispetto a chi). Se sei tu il nostro punto di paragone, beh, sono contento di esserti inferiore e ti lascio tutta la superiorità che ti attribuisci da solo. Il problema è che chi si sente superiore, paradossalmente finisce col trovarsi ad essere inferiore. E’ questa la tua inferiorità: la morbosa necessità che hai di sentirti a tutti i costi superiore a qualcuno.
Ma, dicevo, non contesto tanto questo quanto piuttosto la mal posta necessità che ci sia da qualche parte qualcuno che per forza di cose debba sentirsi superiore rispetto ad un altro, che invece deve sentirsi, senza alcuna ragione, inferiore. Contesto proprio le due categorie di superiorità-inferiorità da te usate come se fossero categorie che hanno in natura un qualche loro fondamento. E’ inutile ricordarti – se sai un po’ di storia – che altri idioti e folli, su questa falsa convinzione, che non definirei neanche ideologica, ma soltanto infantile e stupida, hanno costruito i loro regimi totalitari che in seguito hanno portato, nel secolo scorso, la nostra Europa e il mondo intero verso una guerra tragica e folle.
Quelle che tu usi sono categorie che di naturale non hanno proprio nulla, perché sono soltanto convenzioni e convinzioni create da chi ha il potere che può assumere di erse forme: del denaro, delle parole, delle immagini, degli strumenti di comunicazione, delle religioni, etc.
Per tutto questo e per molto altro che non ho il tempo di scriverti, perché ho cose molto più serie da fare, caro Feltri, ti dico che questa tua dichiarazione in me non ha tanto suscitato indignazione, ma soltanto pena. Un’irresistibile pena, la quale tuttavia non mi dà il diritto di sentirmi per nulla superiore a te.
Cordialmente, e con tutta la mia inferiorità
C’è una grande differenza tra Feltri e Sallusti, il secondo almeno si unisce alla Santanche e ne mitiga gli effetti, il primo si moltiplica nel gioco degli specchi di Crozza e la pena si moltiplica
Antonio, se quel Cialtrone di Feltri capisse quello che dice sarebbe una persona intelligente. Ma la sua ignoranza, nel senso spregiativo di presunzione, lo porta a parlare a sproposito, supportato dai tanti suoi corregionali che lo idolatrano, perché più fessi di lui. A tal proposito dico: il fesso non sarebbe tale se riuscisse a capire le sciocchezze – parole al vento, come diceva Sciascia- che dice, perché se lo capisse fosse intelligente. Cosa che quel Cialtrone non è.
Non sò quali siano state le dichiarazioni ma da qualche informazione trapelata sembra sia stato esternato un sentimento regresso nei confronti dell’essere meridionale in senso geografico italiano…cioè quella parte dell’Italia che ha regnato nel tempo passato e ad oggi subiva, perchè è importante essere attuali e riscontrare l’inevitabile situazione di un territorio più colpito di altri, una quasi legge del contrappasso razionale (per rimanere in tema scolastico lasciando riposare i nomi dei titolari di certe espressioni…).
Un sentimento personale forse anche di stizza nei confronti di un territorio che ha costretto a farsi lasciare fisicamente perchè non riteneva opportune certe conoscenze ritrovate altrove…Oggi si deve ben riflettere sul parlare delle differenze territoriali in quanto in seguito agl’accaduti non si può che constatare che sicuramente zone italiane che si credevano e che erano credute più sapienti, competenti, più avanti nelle scoperte e nella vita, in realtà sono state colpite maggiormente da certi fenomeni che hanno seguito un modo di vivere riflesso anche nelle nostre terre che ha abbandonato da tempo la conoscenza di diritto e di vita di cui tento ci si vantava forse più per abitudine che per realtà. A quanto si dimostra certe terre sono molto più indietro nella vita di quanto volessero far credere tento che forza maggiore e la stessa natura di certi fenomeni ne ha rallentato e frenato l’avanzare…il chè dovrebbe portare molto a riflettere soprattutto certe zone metropolitane che forse per la gioia del vedere con al mente un grande progresso non ha atteso la tempistica della mano e del proprio corpo creando un qualcosa ingestibile e con tente lacune che ad oggi sono emerse a causa di una emergenza internazionale che non ha potuto far nascondere quasi null. Del resto chi non ha i sè un sentimento avverso ad un proprio territorio che sembra non possa offrire lo sviluppo dovuto? Ma oggi possiamo e dobbiamo aver ben presente che sicuramente ci sono delle realtà e verità che vanno ben oltre i desideri personali di scoperta e di vita che forse si potranno solo ben comprendere nel momento forse dei più importanti dell’esistenza umana…al vaglio di un’altra estrema esperienza di vita…Oggi possiamo riscontrare che è stato il coraggio di un governo con radice territoriale nel sud ad avere il coraggio di porre in essere un sistema di diritto che ancora si contrasta ed ecco spiegati i motivi dei ritardi negl’interventi…Si vuole far presente a chi è ancora ancorato in un passato di gloria dic erte terre italiane rispetto ad altre che la maggior parte dei sistemi di diritto importati nelle terre del così detto sud sono non solo sotto accusa ma hanno generato scioglimento di consigli comunali, dichiarazioni di mafia, altri fenomeni denominati in vario modo…e questo anche perchè le così dette terre del centro nord hanno confidato nel se stessi e non nelle effettive conoscenze e nel loro sviluppo…di diritto e di realtà vissute tento che si era arrivati al punto di effettuare pignoramenti ed altri atti motivandoli con due righe in italiano senza riferimento normativo o di diritto dichiarando tribunale chi neanche aveva fornito le generalità…Niente costituzione, niente codici, niente normative e gli stessi uffici di queste zone dichiaravano il loro non sapere cosa poter fare…Le situazioni sono molto più complesse e richiedono molta più discussione e molta più competenza argomentativa e altre sedi di discussione…ma si tenga ben presente che in realtà si è molto ma molto più indietro di quello che si vuol far credere anche se certe zone dovrebbero imparare a rispettare i limiti delle proprie realtà.
Delle zone del centro nord ad oggi si possono testimoniare calamità naturali, incompetenza e illegittimità d’uffici, mancanza di controllo delle situazioni, uguale mancanza di professionalità in certi settori, il fare gruppo volendo spacciare una realtà soggettiva per oggettiva…molti danni e problematiche arrivano da certe terre…sicuramente occorre molta più educazione di vita in altre che sembra non ne vogliano tanto sapere…Forse è proprio sbagliato fare un divisione territoriale in quanto in fondo in fondo ogniuno poi ricerca un se stesso anche se ha difficoltà a trovarlo. Esprimere con più calma certe realtà può portare a far migliorare invece di creare sempre delle controversie; anche se una risposta soggettiva probabilmente è inevitabile…ma bisogna imparare a riconoscere le proprie mancanze e a cercare il perchè qualcun’altro vuole che siano manifeste…ma bisogna dire anche una realtà completa e non solo di parte per propri interessi. Oggi abbiamo una situazione internazionale che permette l’emergere di tutti i limiti delle varie civiltà e smaschera tutte le mancate verità in campo di scoperte…
Forse meglio tener celati i propri sentimenti…o lasciarli esprimere dall’esperienza dei cantanti e dell’arte che sanno comunicarli nel modo che trova molta accoglienza e comprensione in tanta gente senza suscitare questioni personali del tutto inutili e soprattutto controproduttive…Già il fatto che nonostante gli studi e le conoscenze non si possa scrivere e parlare come si ritiene più opportuno ed educato potrebbe far capire i grandi limiti della nostra civiltà…
Grazie a tutti i collaboratoti per un vero bene…
una preghiera…
e che sia fatta una Volontà oltre umanità…
mele, malva, carne un pò di vino…
Avete scritto i nostri pensieri grazie. Siamo Fieri di essere meridionali. Chissà cosa succederebbe se il SUD chiudesse i suoi confini .LASCIO A VOI LA PAROLA
Bravissimo Antonio, tutto il mio apprezzamento e condivisione… però vorrei dire a tutti (anhe a me stesso) BASTA, troppo onore a tanta grettezza… non insistiamo sulla nostra pur giusta indignazione…teniamoci l’amarezza e affidiamoci all’afflato della parteb sana e sacra dell’umanità.
Avete espresso il vostro pensiero bene ora però basta smettiamo, perché c’è il rischio che si esageri al contrario, e si potrebbe innescare anche la rabbia di noi abitanti del nord stanchi di sentirsi denigrati da molti vostri commenti generici e maligni , tutti abbiamo qualcuno di cui vergognarci, quindi stendiamo un velo e passiamo oltre, anche perché riferendo un commento precedente, che succederebbe se il sud chiudesse i suoi confini? 😁👌
Caro Antonio, mi complimento per la tua pacatezza e anche per la tua cultura che, sicuramente, ti darà “una marcia in più” per il futuro.