Dopo il Maestro Manrico Erriu (qui la sua intensa intervista rilasciata a Stato) abbiamo interpellato alcuni allievi partecipanti e il Maestro Giuseppe Vuovolo, fondatore e presidente della Accademia Onore e Umiltà, organizzatrice dello stage con di Ken Jutsu, della Kitamura Ryu.
Vuovolo – Lo stage diretto dal Samurai moderno Manrico Erriu è stato condotto in modo magistrale e professionale con il grande valore aggiunto che le tecniche originali nipponiche sono state spiegate e illustrate in italiano, con vantaggio e arricchimento per tutti i partecipanti. Avere un insegnamento senza filtri posti dalle traduzioni ma per cosi dire direttamente dalla fonte culturale che le conserva e tramanda è impagabile e permette sia ai neofiti sia a chi ha già esperienza di entrare in modo profondo sia la la tecnica sia la filosofia di fondo. Il caldo non l’abbiamo avvertito perchè siamo stati tutti presi dal maestro Erriu. Colgo l’occasione per ringraziare tutti i partecipanti senza i quali non sarebbe stato possibile organizzare a Manfredonia un evento di spessore come questo. I miei allievi si fidano dei percorsi che propongo loro. Tendo a offrire a loro e a me stesso sempre nuovi stimoli e tecniche delle discipline marziali.
Consiglio a tutti di praticare un arte maziale, a cominciare dai bambini e bambine di 6 anni. E’ un aiuto alla crescita nel corpo e nello spirito che può iniziarsi a tutte le età. Si rafforza il carattere, si impara a conoscere e gestire le proprie paure e a superarle, in modo da poter affrontare con più presenza e anche tranquillità i problemi della vita quotidiana. Inutile aggiungere che problematiche come il bullismo si impara a gestirle senza difficoltà.
Un grazie da parte della Accademia Onore e Umiltà alla dott.ssa Tina Salvemini per il supporto di ripresa, al Presidente della struttura Antonio Fraticelli per la logistica e organizzazione impeccabile del Palatomaiolo. Inoltre a Stato Quotidiano per l’attenzione dedicataci.
L’entusiasmo per lo stage emerge anche dal raccontato di alcuni allievi Pasquale, Francesco, Michelangelo e Michele, alcuni dei quali quindicenni:
Seguo il maestro volo da quando avevo 11 anni ed ero sicuro che avendomi consigliato questo nuovo percorso nonostante io da tanti anni ormai sono trasferito in Piemonte. Sono sceso appositamente per fare questa esperienza e come al solito gli standard del maestro sono stati rispettati. Trovare un maestro giapponese che parla italiano, un vero Samurai che parla italiano è stato come entrare in un dojo giapponese. Intenso e impegnativo.
Mi sento già diverso diciamo a livello anche psicologico sento di essere cresciuto dal punto di vista marziale sia umano.
Soddisfattissimo di aver avuto una visione diversa, fuori da quelli che sono gli sport più praticati in Italia e anche in ambito marziale: discipline come la spada giapponese, il bastone e le pratiche spirituali sono pressoché sconosciute in Italia.
E’ difficile trovare occasioni come questa in giro. Di solito alla mia età non si fanno queste esperienze casomai si fanno altre esperienze perché comunque si cerca di diventare qualcuno. A livello spirituale mi ha colpito molto il ritrovare la pace interiore. Da continuare.
Al giorno d’oggi proprio come dicevano entrambi i maestri durante questa giornata si perde la tradizione. Alcune discipline mantengono la tradizione tecnica e fisica altri invece hanno conservato solo il lato spirituale. Oggi c’è stato equilibrio e ho percepito tanta umiltà nei due maestri. Non si trovano questi stimoli alle feste dei 18 anni…