Cerignola (Foggia), 28/09/2021 – I militari della Guardia di finanza di Foggia, nel corso di alcuni controlli hanno scoperto e sequestrato in un autoparco di Stornara e in un manufatto rurale nelle campagne di Cerignola due distinti impianti abusivi di distribuzione di carburante, privi di qualsiasi autorizzazione amministrativa e di sicurezza.
Inoltre i due impianti non avevano alcuna documentazione commerciale e fiscale che potesse tracciare la legittima provenienza dei prodotti energetici distribuiti illecitamente. I finanzieri della Compagnia di Cerignola hanno eseguito il sequestro probatorio di circa 2.500 litri di gasolio agricolo illegalmente stoccati nei depositi nonché tutti gli strumenti necessari alla loro vendita come il contalitri con annessa pompa di adduzione, la pistola erogatrice e i serbatoi in plastica.
Denunciate all’autorità giudiziaria le due persone sorprese, dagli investigatori, a vendere il prodotto di contrabbando, entrambi pregiudicati di Cerignola. I due rischiano la reclusione sino a 3 anni e la multa sino a dieci volte l’imposta evasa, comunque non inferiore a circa 7.750 euro. I distributori abusivi erogavano gasolio agricolo, un carburante che rispetto al prezzo finale di vendita di un litro di gasolio per autotrazione è mediamente più basso di circa 0,65 euro poiché sconta una riduzione dell’accisa e dell’I.V.A. (quest’ultima dovuta nella misura del 10% anziché del 22%), motivo per cui sono diffuse le manovre fraudolente volte a dirottare questo tipo di carburante dall’uso esclusivo nelle attività produttive del settore primario dell’economia (agricoltura, selvicoltura, floricoltura, allevamento e di itticoltura) al comune uso per autotrazione, con notevole danno per le casse dello Stato a cui vengono sottratte ingenti entrate fiscali.
L’attività di servizio testimonia lo sforzo operativo della Guardia di Finanza nel settore dell’evasione fiscale in tutte le sue forme, teso a disarticolare le frodi fiscali, anche nello specifico settore dei prodotti energetici, che ostacolano la concorrenza leale fra le imprese, drenano le entrate dello Stato accrescendo indirettamente il carico fiscale per gli imprenditori e i cittadini onesti.