L’assenza di piogge sta minacciando le semine di cereali, legumi e ortaggi, mentre i pascoli sono compromessi e le colture orticole già piantate stentano a crescere. A rischio ci sono anche gli agrumeti, che hanno subito danni significativi per la siccità, pregiudicando il prossimo raccolto, secondo quanto riferisce Coldiretti Puglia.
Diventa quindi urgente accelerare la procedura per la dichiarazione dello stato di calamità richiesto dalla Regione Puglia al Ministero dell’Agricoltura, per i danni che superano ormai il miliardo di euro nelle aree agricole pugliesi. Coldiretti, che ha evidenziato l’emergenza nei comuni delle province di Foggia, Bari, BAT, Brindisi, Taranto e Lecce, continua a fare pressione affinché gli agricoltori possano accedere al Fondo di Solidarietà Nazionale.
La prolungata siccità e temperature elevate hanno già colpito la produzione di clementine, destinate al macero per mancanza di acqua. Anche la produzione di grano è crollata a causa della siccità persistente, che ha dimezzato le rese. La crisi idrica ha inoltre ridotto drasticamente il foraggio nei pascoli, costringendo gli allevatori a sostenere costi aggiuntivi per mangimi. La produzione di miele ha subito un calo del 60%, con fioriture assenti che hanno lasciato le api senza nutrimento, mentre le previsioni per la raccolta di olive indicano un crollo stimato del 40% rispetto all’anno scorso, con ripercussioni serie sulla produzione di olio extravergine.
Oltre a gestire l’emergenza, Coldiretti Puglia sottolinea la necessità di migliorare la gestione idrica regionale. Molti impianti irrigui sono incompleti o versano in condizioni precarie, causando perdite idriche insostenibili. Coldiretti Puglia chiede non solo una riqualificazione dei bacini esistenti, ma anche investimenti per modernizzare la distribuzione idrica. È essenziale anche affrontare il problema delle reti di distribuzione obsolete, che causano la perdita di circa il 50% dell’acqua. Tra le richieste, Coldiretti sollecita un piano che comprenda il completamento delle opere irrigue, la manutenzione straordinaria degli impianti irrigui e potabili, oltre alla revisione degli accordi di fornitura idrica con Basilicata e Molise e una riforma strutturale dei consorzi di bonifica commissariati.
Lo riporta CerignolaViva.