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OMICIDIO Strage Altavila: Barreca incapace di intendere e volere, trasferito in struttura psichiatrica

Giovanni Barreca ha ucciso la moglie e i due figli di 15 e 5 anni ad Altavilla durante un presunto rito di esorcismo

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
29 Ottobre 2024
Attualità // Cronaca //

Il 54enne muratore di Altavilla Milicia, in provincia di Palermo, Giovanni Barreca, l’uomo che ha ucciso la moglie e i due figli di 15 e 5 anni ad Altavilla durante un presunto rito di esorcismo, è stato dichiarato incapace di intendere e di volere dai periti della Procura di Termini Imerese. Attualmente detenuto e reo confesso, Barreca verrà presto trasferito in una struttura psichiatrica specializzata per l’esecuzione delle misure di sicurezza.

Un’azione per “scacciare il demonio”
Il muratore 54enne, secondo quanto stabilito dai periti, avrebbe agito per liberare i suoi familiari da presunte influenze demoniache, spinto da un delirio religioso che lo ha portato alla perdita della capacità di comprendere le proprie azioni. Dopo il suo arresto, Barreca è detenuto nel carcere di Barcellona Pozzo di Gotto, ma verrà trasferito in una struttura psichiatrica adeguata non appena disponibile.

La figlia diciassettenne di Barreca, accusata di aver partecipato alle torture e agli omicidi della madre, Antonella Salamone, e dei due fratelli Kevin ed Emanuel, ha fornito agli inquirenti dettagli agghiaccianti su quanto accaduto. Il suo avvocato ha chiesto una valutazione psichiatrica per determinare la capacità di intendere e di volere della giovane, che comparirà il 7 novembre davanti al giudice dei minori di Palermo per un ulteriore esame.

Complici e indagini
Altri due individui coinvolti, Sabrina Fina e Massimo Carandente, conosciuti dalla famiglia Barreca durante incontri di preghiera, sono sotto indagine. Entrambi negano ogni coinvolgimento diretto nei delitti, sostenendo di aver solo partecipato a rituali di preghiera per allontanare spiriti maligni. Tuttavia, i tabulati telefonici mostrano che i loro cellulari erano nella zona dell’abitazione durante gli omicidi, contraddicendo le loro dichiarazioni. Recentemente, i carabinieri del RIS hanno eseguito nuovi rilievi nella villetta, documentando la presenza di oggetti usati per le torture e scritte religiose sui muri, opera della figlia di Barreca.

La giovane ha dichiarato agli investigatori di aver inciso le scritte come indicato da Fina e Carandente, prima che iniziassero le violenze. Nelle sue dichiarazioni, ha fornito ulteriori dettagli sulla morte della madre, affermando che, durante il rituale, la donna sarebbe stata torturata e colpita ripetutamente, con mani e polsi legati.

Lo riporta TGCOM24.

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Se le persone che amiamo ci vengono tolte, il modo per farle vivere è non smettere di amarle (James O’Barr)

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