Statoquotidiano.it, 30 maggio 2024. Foggia – Tutte le guerre, quelle del passato come quelle del presente, mietono vittime. E tra queste, purtroppo, molti sono bambini e ragazzi.
Ma nessun popolo, come nessun individuo, merita di essere sopraffatto.
Vale, dunque, la pena ricordare tali conflitti, le loro conseguenze. Per creare momenti di riflessione e di partecipazione. Ma anche per porsi in ascolto di quel grido di aiuto e di quell’implorazione costante che si leva ancora oggi a chiedere ad ognuno una cosa importante: impegnarsi fattivamente per costruire la pace.
È stato questo il tema principale del riuscitissimo convegno “Bambini e Ragazzi vittime delle guerre di ieri e di oggi”, che si è tenuto ieri mattina, nella splendida cornice della Sala Fedora presso il Teatro “Umberto Giordano”.
Voluto dall’Associazione Vittime Civili di Guerra (ANVCG) – sezione di Foggia, l’incontro ha visto la partecipazione di varie personalità rappresentative del mondo della cultura, delle istituzioni e dell’associazionismo di Capitanata, e non solo, tra cui la sindaca Maria Aida Episcopo; il prof Saverio Russo, docente di Storia dell’Universita di Foggia; Maurizio De Tullio, giornalista e ricercatore della biblioteca “La Magna Capitana”; il prof Marco Impagliazzo, docente di Storia Contemporanea dell’Universita Roma Tre e presidente della Comunità di Sant’Egidio; Alberto Mangano, presidente del Comitato “Un monumento alle vittime civili dei bombardamenti su Foggia nel 1943”.
A coordinare, il giornalista Filippo Santigliano.
“Abbiamo inserito l’iniziativa a chiusura dell’80esimo anniversario dei bombardamenti che colpirono la città di Foggia tra il maggio e il settembre 1943,” così Michele Corcio, presidente e vicepresidente dell’ANVCG “come occasione per ricordare che in quei giorni morirono anche tantissimi bambini”.
Nel corso del Convegno, ha avuto luogo un momento di ideale gemellaggio della memoria nel quale è stata ricordata anche la strage di Gorla, Milano, dove, il 20 ottobre 1944, per un errore fatale gli Angloamericani colpirono una scuola del quartiere milanese, portando alla morte ben 184 bambini e circa 20 insegnanti, rappresentati durante il Convegno in parola dal presidente e dalla vicepresidente del Comitato Familiari Piccoli Martiri di Gorla, Ugo Zamboni e Natalina Ferri.
“È chiaro che il ricordo delle vittime delle guerre passate” così Filippo Santigliano ai microfoni di Statoquotidiano “si va anche ad incrociare con la riflessione sulle vittime procurate dalle guerre in corso nel presente, come quello tra Russia e Ucraina e quello Arabo-israeliano. Conflitti, questi ultimi, che purtroppo sembrano quasi volerci dire che la Storia non ci ha ancora insegnato nulla e che le menti, nonostante il progresso civico, non sono ancora del tutto cambiate”.
Ed effettivamente oggi nel mondo sono in corso circa 31 conflitti tra stati e, secondo quanto riportano tutti i Rapporti ONU, emerge che tra le vittime circa il 90% è costituito da civili.
Questo ha portato dunque, nel novembre 2022, dopo un lungo lavoro di advocacy decennale condotto dalla Rete internazionale sulle armi esplosive, dal Comitato Internazionale della Croce Rossa e delle Nazioni Unite alla definizione della “Dichiarazione politica internazionale per proteggere i civili dalle conseguenze umanitarie derivanti dall’uso di armi esplosive nelle aree popolare”, adottata da 82 paesi nel mondo tra cui l’Italia.
“La sezione provinciale di Foggia dell’ANVCG” ha dichiarato a tal proposito Michele Corcio ai microfoni di Statoquotidiano “ormai già da qualche tempo coniuga la memoria dei bombardamenti su Foggia con l’impegno nel promuovere una cultura della pace”.
Dello stesso avviso la sindaca di Foggia: “Come comunità, abbiamo il dovere di esser sentinelle della pace e della giustizia. Dobbiamo impegnarci a garantire che i nostri figli e nipoti crescano in un mondo sicuro è giusto. E anche Foggia, con il suo cuore pulsante di solidarietà, deve fare la sua parte. Le nostre scuole, le associazioni, le famiglie, devono essere luoghi dove si insegna il valore della convivenza pacifica, del rispetto reciproco, della tolleranza”.
Interessanti, e al contempo toccanti, i dati forniti nell’intervento del giornalista e ricercatore Maurizio De Tullio, tra l’altro fervente promotore di pace nell’ANVCG, per il quale “la memoria storica deve essere tenuta sempre viva”.
Stando, dunque, ad un censimento condotto proprio da De Tullio, e sostenuto prima dal direttore di un tempo de La Magna Capitana, Franco Mercurio, poi dall’attuale direttrice Gabriella Berardi, circa 1914 furono le vittime civili colpite nei giorni dei bombardamenti su Foggia e, di queste, tra i numerosi bambini, il più giovane aveva solo 8 ore di vita.
Storie tremende di vite che furono spesso stroncate con mitragliamenti sulla Villa Comunale, sul Viale della Stazione, come quella “dei bambini fatti uscire dalla scuola Scillitani dalle loro maestre” ha raccontato De Tullio “con l’intenzione di condurli in un posto che credevano essere più sicuro, ossia il folto verde degli alberi della Villa Comunale, e che invece proprio lì trovarono la morte, perché vi erano in quel punto postazioni tedesche che gli Angloamericani mirarono a colpire”.
E tante sono anche le violazioni dei diritti umani, nel corso delle guerre, nei confronti degli adulti e, ancor di più, dei bambini.
A farlo notare nel suo intervento Enza Delli Carri, coordinatrice e referente dei volontari di Foggia di Save the Children:
“Vengono perpetrati mutilazioni, stupri, come anche reclutamenti, perché non si è mai fermato il fenomeno dei bambini soldato. Vengono, inoltre, negati anche gli aiuti umanitari, come accade lungo la Striscia di Gaza, e questa è una grave violazione dei diritti umani”.
Insomma, non ci si può fermare nei gesti e nelle iniziative a favore della pace, è stata la sottolineatura della delli Carri: “Non possiamo permettere che le storie di questi bambini cadano nel dimenticatoio”.
Due momenti di intervallo musicale e teatrale hanno impreziosito ulteriormente il convegno: il numero del cantautore Bruno Ciavarella, e quello dell’attore Luigi Schiavone che di fatto ha chiuso l’evento.