Da stamani, presso la Chiesa di San Michele Arcangelo a Manfredonia, è partita l’installazione di una nuova opera d’arte dell’artista locale Franco Ciociola. L’opera, installata sulla facciata della chiesa, rappresenta un importante arricchimento per il luogo di culto, già noto per la sua architettura moderna e la sua centralità nella comunità religiosa locale.
La Chiesa di San Michele Arcangelo è una struttura di grande significato spirituale e culturale per Manfredonia, situata in una zona che ha una lunga tradizione di devozione all’arcangelo Michele. Questa nuova installazione artistica contribuirà ulteriormente a valorizzare l’importanza storica e religiosa del sito. Il tema dell’arcangelo Michele è profondamente radicato nella storia della regione del Gargano, legata al famoso santuario di Monte Sant’Angelo, che attira pellegrini da tutto il mondo.
Franco Ciociola, l’artista dietro questa nuova opera, è riconosciuto per le sue creazioni che spesso integrano elementi della tradizione e del paesaggio locale, conferendo loro una dimensione contemporanea. La sua installazione su una delle chiese più importanti di Manfredonia riflette non solo l’abilità artistica, ma anche un profondo legame con la spiritualità del luogo.
Questa nuova opera è destinata a diventare un punto di riferimento sia per i fedeli che per i visitatori, contribuendo ad arricchire il patrimonio artistico e culturale della città.
Nel il libro dell’Apocalisse – ultimo libro della Bibbia – al capitolo 12 dal versetto 7 al versetto 9, si parla di una guerra, avvenuta nel cielo, che viene così descritta:
«Scoppiò quindi una guerra nel cielo: Michele e i suoi angeli combattevano contro il drago. Il drago combatteva insieme ai suoi angeli, 8ma non prevalse e non vi fu più posto per loro in cielo. 9E il grande drago, il serpente antico, colui che è chiamato diavolo e il Satana e che seduce tutta la terra abitata, fu precipitato sulla terra e con lui anche i suoi angeli».
Tra tutti gli Angeli creati da Dio ve ne era uno che era il più bello, luminoso e grande, con il nome di Lucifero, che deriva dal latino lux fero, che significa: portatore di luce (ma non era la luce).
Quando Dio gli mostrò il suo proposito di volersi fare uomo in Cristo (l’Unigenito Figlio), Lucifero rigettò con sdegno tale progetto: non tollerava, infatti, che la natura umana sarebbe stata in tal modo elevata al di sopra della natura angelica.
Si rifiutò, pertanto, di adorare Dio fatto uomo e con smisurata presunzione e superbia, pretese di sostituirsi a Lui nel governo del creato e di avere per sé l’adorazione che spetta a Dio solo. Seguì, all’istante, la reazione di un altro Angelo, umilissimo, che gridò con tutte le sue forze una frase che la Bibbia riporta nella lingua ebraica: Mi-cha-El, che significa: Chi è come Dio?
Da quel momento, il grido d’amore e di fedeltà a Dio di quell’Angelo coincise con il suo nome: Mi-cha-El, (Michele) e fu da Lui messo a capo di tutti gli Angeli che decisero di stare dalla parte del Bene e della Verità.
Fonte: fcim.it
Raffaele Vairo
SOLO A DIO:
L’ONORE,
LA GLORIA,
L’ADORAZIONE
APOCALISSE 4:11
«Tu sei degno, o Signore e Dio nostro, di ricevere la gloria, L’ONORE e la potenza: perché tu hai creato tutte le cose, e per tua volontà furono create ed esistono».
APOCALISSE 19:9-10
E l”ANGELO mi disse: «Scrivi: “Beati quelli che sono invitati alla cena delle nozze dell’Agnello”». Poi aggiunse: «Queste sono le parole veritiere di Dio». 10 Io (Giovanni) mi PROSTRAI ai suoi piedi per adorarlo. Ma egli (angelo) mi disse: «GUARDATI dal farlo. Io sono un servo come te e come i tuoi fratelli che custodiscono la testimonianza di Gesù: ADIRA Dio! Perché la testimonianza di Gesù è lo spirito della profezia».
libro».
APOCALISSE 22:8-9
“Io, Giovanni, sono quello che ha udito e visto queste cose. E, dopo averle viste e udite, mi prostrai ai piedi dell’angelo che me le aveva mostrate, per adorarlo.
Ma egli mi disse: «Guàrdati dal farlo; io sono un servo come te e come i tuoi fratelli, i profeti, e come quelli che custodiscono le parole di questo libro. Adora Dio!»
La Bibbia parla chiaro …..
Un abbraccio….
Mi auguro che San Michele non venga disturbato come noi comuni mortali dall’imbarazzante frequenza e volume dello scampanio giornaliero; speriamo ricordi al parroco di amare un po’ di più il prossimo suo e di avere pietà per i deboli e gli ammalati