Manfredonia – Una lunga conferenza stampa, quella tenuta dall’ex sindaco Gianni Rotice, proprio presso la sede dell’ex comitato elettorale, dove il 21 novembre del 2021, era stata festeggiata la sua vittoria elettorale e conseguentemente elezione a primo cittadino della città.
Tanti gli argomenti trattati, partendo, come era ovvio, dalle tredici dimissioni dei consiglieri comunali che hanno determinato, per legge, la fine della sua consiliatura.
Un atto censurato dall’ex Sindaco, che contestualmente si è chiesto:” Perché non presentare, con coraggio, una mozione di sfiducia?”.
Parole al vetriolo, per il vice sindaco Giuseppe Basta e Libero Palumbo, ritenendo insufficiente per il primo l’attività assessorile, mentre per il secondo la solita questione del cimitero con le conseguenti frizioni che hanno determinato le dimissioni dell’Assessore al personale.
Una “tragedia”, la caduta della sua Giunta, in un momento in cui, come precisato, “tanti progetti erano giunti a realizzazione e soldi del PNRR, in dirittura di arrivo”.
Un lungo elenco di cose fatte e tante altre che avrebbero potuto essere fatte, per l’edilizia pubblica, per l’ambiente, grazie al lavoro certosino dell’Assessore Di Tullo e la new entry dell’assessore all’ambiente Andrea Trotta.
Questione ASE, con paventati rischi che possa scomparire, gli Lsu che potrebbero trovarsi senza più alcun sussidio, la questione dello stadio Miramare, ribadendo che giammai fornito di agibilità strutturale.
“Mai più alleanza e con Giandiego Gatta“.
Ancora: “Fuori c’è un gruppo di giovani preparati, per il momento torno a fare l’imprenditore ma non è escluso una mia candidatura futura, sempre nel centro destra”.
Rotice avrà anche toppato come sindaco,ma su Gatta dice cose che in tantissimi sussurrano sul fatto che “Gatta utilizza il simbolo di Forza Italia per fini personali”.
E sempre rivolto a Giandiego Gatta: “Tu mi hai utilizzato, tu mi hai utilizzato, io ti ho finanziato la campagna elettorale, per un anno ho pagato la sede di Forza Italia a Manfredonia. La Provincia è una puttanata, voglio essere querelato. Davanti ai giudici farò vedere i bonifici. Tu non mi meriti proprio”.
E poi “Una volta che Gatta è stato eletto sono cominciati i problemi. Mi chiamava solo per farmi incontrare delle persone, mai per i problemi della Città”.
Gatta giù la maschera.