FOGGIA – Il Tribunale del Riesame di Bari ha disposto la misura dell’obbligo di dimora nel Comune di Lucera (Foggia) per Carmelisa Di Carlo, figlia dell’imprenditore Antonio in carcere dal 7 novembre con l’accusa di corruzione e turbativa d’asta in relazione ad alcuni appalti per lavori svolti dalla sua impresa nelle province di Bari e Foggia.
Fino a oggi Carmelisa, insieme al dipendente del Coni S. S., era ai domiciliari. Il Tribunale ha quindi parzialmente accolto l’istanza presentata dai suoi difensori annullando l’ordinanza del gip per due dei dieci capi di imputazione a lei contestati.
La decisione per Antonio Di Carlo e S. S. dovrebbe arrivare entro domani.
Nell’inchiesta è coinvolto anche l’ex dg di Asset Puglia Elio Sannicandro, interdetto per 12 mesi dall’esercizio della funzione perché accusato di aver ricevuto una tangente da 60mila euro da Di Carlo. I fatti risalgono al periodo in cui Sannicandro era soggetto attuatore della commissione regionale per il dissesto idrogeologico della Regione Puglia.