Il pomeriggio del 23 aprile 1929, a Manfredonia alla presenza del deputato Gaetano Postiglione e di numerosi gerarchi fascisti provinciali e locali venne inaugurato nella villa comunale l’acquedotto con la prima fontana monumentale pubblica. Madrina della cerimonia, in abito bianco, la signorina Granatiero, nipote del commissario prefettizio al Comune Francesco Paolo Pagano. L’opera fu finanziata a proprie spese dall’impresa di Salvatore Gatta e Vincenzo Bissanti, azienda appaltatrice del primo lotto delle opere idriche pubbliche a Manfredonia. La stessa impresa realizzò anche due fontanelle, la prima nei pressi della chiesa di Santa Maria delle Grazie e l’altra in largo Seminario, che furono aperte al pubblico lo stesso giorno.
L’evento storico dell’inaugurazione dell’acquedotto in Città fu preannunciato il giorno prima con un manifesto del Commissario Prefettizio Pagano, affisso insieme a numerosi striscioni inneggianti al duce e al fascismo. Il giorno della manifestazione, dalle prime ore del mattino, la Città fu imbandierata e la banda comunale tenne il servizio musicale per le vie cittadine con le note di “Giovinezza” ed altri inni fascisti e patriottici. Sempre il giorno della inaugurazione dell’acquedotto, nel pomeriggio, all’ora stabilita, migliaia di cittadini (iscritti al fascio e alle altre organizzazioni del regime, nelle rispettive uniformi, assieme a molti uomini e donne accorsi liberamente) si adunarono in piazza della Rivoluzione (l’attuale piazza del Popolo), e insieme alla banda musicale, il gonfalone del Comune, tricolori e gagliardetti neri in corteo marciarono fino alla villa comunale, dove erano ad attenderli altre centinaia di persone. Sul palco allestito nei pressi della fontana presero posto le autorità fasciste locali e provinciali. Dopo i discorsi esaltanti il Duce e il fascismo, la banda musicale cittadina eseguì la “Marcia Reale” e “Giovinezza” e dopo lo squillo di tromba per il presentat’arm, il vescovo di Manfredonia mons. Pasquale Gagliardi impartì la benedizione della fontana. Subito dopo, la madrina della cerimonia la signorina Granatiero lanciò contro la vasca la bottiglia di spumante e come riportò il Foglietto del 25 aprile 1929: “…l’acqua benefica zampillò fra il delirante entusiasmo della popolazione”. Il corteo, poi si ricompose e raggiunse l’una dopo l’altra le altre due fontanelle installate in Città. In serata, lo storico evento di cui non si ricordava l’eguale esultanza della popolazione si concluse con un ricevimento delle autorità al Comune dove venne consegnata una medaglia d’oro al deputato Postiglione.
**Francesco Paolo Pagano fu Commissario Prefettizio al Comune di Manfredonia dal 14.2.1929 al 6.5.1929. Mentre ebbe incarico di Podestà dal 10.5.1929 al 7.7.1930.
**Va altresì, ricordato per la storia, che l’ing. Gaetano Postiglione, deputato fascista, nacque a Foggia nel 1892. Questi, membro del Gran Consiglio del Fascismo e dirigente nazionale del PNF, fu designato da Mussolini dopo l’ottobre 1922 a Regio Commissario dell’Ente Autonomo per l’Acquedotto Pugliese. Il gerarca foggiano, che si distinse per il suo grande spessore intellettuale e professionale morì prematuramente nel dicembre 1935 all’età di 43 anni. Il 1° luglio 1934 l’ing. Postiglione, con incarico di sottosegretario alle comunicazioni inaugurò il nuovo tronco ferroviario Foggia-Manfredonia con il punto terminale in Città fino a Porta Foggia (piazza Marconi). L’evento venne celebrato alla presenza di numerosi gerarchi provinciali e locali, funzionari delle FF.SS, banda cittadina, fuochi d’artificio e una grande folla gaudente. Va ricordato che il precedente scalo della tratta ferroviaria Foggia-Manfredonia terminava in zona Piazzale della Libertà. All’ing. Postiglione, dopo la sua morte, durante il periodo fascista, venne intitolato a Manfredonia l’attuale Lungomare Nazario Sauro.
**Il dettato normativo sulla costruzione del modello delle fontanelle di ghisa fabbricate in Puglia dalla Innocenti per conto dell’Acquedotto Pugliese trovò attuazione nel 1914. Sulla fontanella ubicata nei pressi della Chiesa di S.Maria delle Grazie denominata in loco “a fundéne de Sanda Marije” è posta la data di fabbricazione 1915. La stessa data di costruzione 1915 aveva la fontanella che era ubicata fino a qualche anno fa sul Molo di Levante. Sempre durante il fascismo in zona ingresso Molo di Levante fu costruita una fontana monumentale, demolita nel dopo guerra. Le altre fontanelle in loco saranno installate: nei pressi dell’ingresso del molo di Ponente; in Largo de Nicastro; in via Maddalena (largo Teatro vecchio); in zona Castello (nei pressi dell’attuale gelateria Bianca Lancia); nella stradina di fronte la Chiesa di S.Michele; in via 1° Maggio collocata vicino al pianoterra con civico n. 47 e conosciuta dal popolino come “a fundéne Jaianne”; in via Regnatela a Monticchio (a fundéne a piazza rosse); in via Carso al civico 16 (a fundéne sopa Trejùne); in via Scaloria- angolo via Rivera (a fundène D’Onofrie), così chiamata dalle popolane perché sita di fronte al mulino-pastificio D’Onofrio; in Piazzetta Mercato. Le ultime fontanelle funzionanti fino a non molto tempo fa sono state: quella tuttora giacente nei pressi del Castello e l’altra che si trovava sulla banchina del molo di Levante in zona denominata dai pescatori “l’allargamende” smantellata per i lavori di manutenzione straordinaria della pavimentazione del braccio, ultimati circa due anni fa.
Notizie bibliografiche per il presente articolo:
Michele Magno: “Vent’anni di Vita Manfredoniana”.
Foto ing. Gaetano Postiglione da “Manganofoggia.it”
A cura di Franco Rinaldi, cultore di storia e tradizioni popolari
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era bella… perchè dava “freschezza” alla villa…. quando c’erano le aiule e i giardinieri che le curavano… ma si sa …. a Manfredonia le fontane sono lavapiedi e pattumiere se non rubinetti per chi deve portarsi l’acqua in campagna…. povir a nuje…. riusciamo a distruggere tutto….
tanto bello. Erano altri tempi ,purtroppo noi distruggiamo tutto…