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DRAMMA Malore improvviso, lutto nel ciclismo: addio al 21enne Simone Roganti

Malore improvviso per il giovane corridore

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AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
31 Agosto 2024
Attualità // Prima pagina //

PESCARA – Il mondo del ciclismo è in lutto per la morte di Simone Roganti. Il giovane corridore aveva solo 21 anni ed è deceduto nella serata di ieri dopo essersi sentito male in casa.

Roganti correva per la MG Kvis – Colors for Peace e aveva compiuto 21 anni solo lo scorso 25 agosto.

Secondo quanto riporta ‘ilpescara.it’, il giovane ciclista si trovava nella sua casa di Spoltore, in provincia di Pescara, insieme ai genitori quando ha accusato un malore improvviso.

Immediata la chiamata ai soccorsi ma purtroppo per Simone Roganti non c’è stato nulla da fare.

Il mondo del ciclismo è sotto shock per quanto accaduto.

Da capire le cause che hanno portato al decesso di Roganti che lo scorso anno aveva anche partecipato al Trofeo Matteotti.

Il giovane ciclista lascia il papà Fabiano, la mamma Alessandra e la sorella Lucrezia.

Fonte: quotidianosportivo

La Federciclismo in una nota ha espresso il proprio cordoglio alla famiglia: “Il presidente della Federazione Ciclistica Cordiano Dagnoni, anche a nome del Consiglio Federale, dello staff della Nazionale e di tutto il mondo del ciclismo, esprime i sensi del più profondo cordoglio e si stringe commosso ai genitori e familiari tutti per la prematura scomparsa di Simone”.

La carriera di Simone Roganti nel mondo del ciclismo

A soli 21 anni Roganti era riuscito a compiere già diversi risultati importanti nonostante la giovane età.

Come riporta la Gazzetta dello Sport, Roganti nelle ultime due stagioni aveva corso con la UM Tools D’Amico.

Fonte: ciclismoweb

Quest’anno ha centrato il secondo posto nella classifica generale del Giro del Veneto e il settimo al campionato italiano Under 23. Nel 2024 poi la partecipazione al Giro della Valle d’Aosta chiuso al decimo posto.

Poi il nono a Poggiana, 30° a Capodarco e ancora nono a Corsanico proprio nel giorno del suo compleanno.

La passione della bici l’aveva ereditata dalla famiglia dato che anche anche gli zii Fabrizio e Federico e anche papà Fabiano avevano un passato da ciclisti.

Diversi sono stati i messaggi sui social da parte dei vari team di ciclismo e i corridori che si sono stretti attorno alla famiglia per questo grande dolore.

Lo riporta fanpage.it

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