Manfredonia – NOTIZIE storiche. Nell’antica Grecia il grano e la melagrana venivano insieme offerti alla dea dell’agricoltura Demetra. Demetra sorella di Zeus, secondo la mitologia greca è la dea del grano e dell’agricoltura, artefice del ciclo delle stagioni, della vita e della morte. Mentre nella mitologia romana la figura equivalente a Demetra era Cerere.
Tuttora in Grecia, si consuma grano cotto sulla tomba dell’estinto fino a quaranta giorni dopo la sua morte. La melagrana per i suoi numerosi semi è il simbolo della produttività. E’ uno dei sette frutti agricoli elencati nella Bibbia prodotti della terra promessa.
I latini lo chiamavano “malum penicum”, melo fenicio, perché si diceva provenisse dall’area Siro-fenicia. Il frutto contiene 613 semi e nella simbologia ebraica, che rappresenta l’onestà e la correttezza, sono le 613 iscrizioni scritte nella Torah (365 divieti e 248 obblighi) da osservare.
Alcuni dipinti a tema religioso di Sandro Botticelli e di Leonardo da Vinci, riprendono il tema della melagrana in mano alla Madonna o a Gesù Bambino, simbolo anticipato della Passione. Il frutto per il colore rosso del suo succo richiama il sangue, che nella iconografia cristiana sarà il simbolo del martirio di Cristo. Un supplizio fecondo come il frutto pieno di semi.
La melagrana è presente nella decorazione di alcuni paramenti dei sacerdoti per le funzioni religiose.
Un tempo in occasione della ricorrenza dei morti, anche a Manfredonia, come in alcuni paesi del Foggiano, dove tuttora vige questa usanza, c’era la tradizione di preparare questo particolare dolce dal nome “u grene i murte”. Alla vigilia dei Morti si faceva anche benedire, e veniva distribuito ai bambini, ma anche ai grandi. Oppure lo si lasciava sulla tavola di casa apparecchiata per i defunti “l’Aneme du Prejatorie”, che si dice che nella notte della festa di Ognissanti, visitano le case dei loro parenti per rifocillarsi. Una preparazione quella de “u grene i murte” ricca di significato. Il grano è auspicio della rinascita, mentre il melograno simboleggia l’abbondanza.
Preparazione “il grano dei morti”: bollire il grano tenero per un’ora circa, dopo averlo tenuto a bagno x due giorni, e cambiato l’acqua mattina e sera. Dopo la bollitura lasciare raffreddare e colare l’acqua. Poi mettere in una ciotola, il grano, i chicchi di melagrana maturi, pezzetti di cioccolato fondente, gherigli di noci, qualche cucchiaio di zucchero, e cannella se gradita. Mescolare tutto delicatamente, e prima di servire a tavola il dolce, condire con il vincotto. Attenzione, se versato prima il vincotto, indurisce il composto preparato.
(A cura di Franco Rinaldi, cultore di storia e tradizioni popolari di Manfredonia)
Redazione Stato@riproduzioneriservata
FOTOGALLERY A CURA DI FRANCO RINALDI
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