Come detto dai lavoratori, il dipendente romano, giunto ieri a Manfredonia, “è poi andato via senza effettuare l’inventario”. “Di sua spontanea volontà”. Presenti sul posto operatori del Commissariato di Manfredonia, in seguito anche dei carabinieri.
La protesta dei dipendenti dell’Inside è stata comunque veemente, con attimi di tensione in considerazione della mancanza da tempo degli arretrati richiesti. I dipendenti si sono dichiarati “ostaggi delle decisione dell’imprenditore” che non consente alle unità di “andare in mobilità” e di godere dunque dei relativi ammortizzatori. Richiesto l’intervento della Prefettura, delle Amministrazioni comunali di Manfredonia e Monte Sant’Angelo.”Vogliamo continuare a vivere, in questa situazione continueremo a rimanere senza fondi”.
LA VERTENZA. Come riferito di recente, e come comunicato a Stato dal segretario della Filca/Cisl Urbano Falcone – che segue la vertenza con Giovanni Tarantella della Fillea/Cgil e Severino Minischetti della Feneal/UIL di Foggia – il 13 settembre, “l’imprenditore Paolo Bolici della INSIDE ha comunicato di non poter presenziare all’incontro fissato nel pomeriggio in Prefettura a Foggia, con invio di un fax in Provincia nel quale annunciava la richiesta di concordato preventivo della INSIDE srl – e delle aziende del Gruppo Bolici – presso il Tribunale di Velletri. Al contempo l’imprenditore – nelle parole di Falcone – avrebbe inviato il piano industriale relativo alla stessa società del Contratto d’Area di Manfredonia”.
Tanto i lavoratori della Inside (88) tanto quelli della Bolici arl sono in attesa di mensilità regresse: tredicesima, gennaio, febbraio, marzo, giugno, luglio, agosto e oramai settembre per le unità della Inside, da maggio ad oggi per i 29 lavoratori della Bolici (dal febbraio 2012 affittuaria di un ramo d’azienda della prima, costituita di recente e di proprietà del figlio dello stesso Paolo Bolici). La Bolici ha fatto richiesta di un periodo di Cigo per luglio e agosto ma al momento non c’è nulla di ufficiale. Per la INSIDE adesso bisognerà attendere le verifiche dell’Ispettorato del Lavoro per definire l’ammortizzatore sociale che sarà possibile attivare per i lavoratori. “Noi continuiamo a richiedere e a pretendere la collocazione in mobilità dei lavoratori, con indennità relative”, aveva detto a Stato Urbano Falcone. Si ricorda che i lavoratori della Inside non hanno più certezze sul proprio futuro, sospesi dopo il termine della Cigs (il 26.05.2012).
Ma come detto, durante i passati incontri in Provincia e Prefettura, Paolo Bolici aveva rinnovato la volontà della Inside di presentare un piano industriale con prossima adesione al Concordato preventivo,”allineandosi alle nuove disposizioni del Decreto Sviluppo del Governo Monti”. Come avrebbe confermato il 13 settembre con l’invio di un fax e mail in Provincia a Foggia.
Al contempo il patron della Inside aveva chiesto l’estensione della Cig in deroga per gli 88 lavoratori della Inside. I sindacati avevano già ribadito la propria contrarietà alla richiesta di Bolici chiedendo al Prefetto Latella di avviare una procedura che consenta la “liberazione di tutti gli 88 lavoratori della Inside, con il collocamento degli stessi nelle liste di mobilità con indennità”. Come avvenuto per gli altri incontri, ancora un rinvio il 13 settembre con annuncio di un nuovo tavolo da parte dei sindacati: prossimo incontro il 10 ottobre in Prefettura a Foggia. Il tutto dopo la scadenza dei termini per la procedura della mobilità, secondo quanto disposto dalle vigenti normative.
Da una raccolta dati, a frenare un accordo fra le parti dovrebbe essere la base economica. Per l’attivazione della mobilità (Legge 23 luglio 1991, n.223 ) l’imprenditore dovrebbe versare mensilità anticipate all’Inps, per ogni lavoratore, prima della sottoscrizione dell’accordo. Una volontà che sembrerebbe remota e alla quale Bolici non dovrebbe aderire. Da fonti vicine all’ambiente, i lavoratori potrebbero essere spinti, indirettamente, ad accettare un licenziamento ordinario.
“ISTITUZIONI CI ANTICIPINO GLI ARRETRATI”. “Una soluzione potrebbe essere quella di un anticipo degli arretrati da parte delle istituzioni, mediante fondi regionali o comunitari – dicono i lavoratori – di certo non possiamo andare avanti in questo modo (gli anticipi sarebbero naturalmente restituiti; ndr). Non possiamo trovare un altro lavoro, non possiamo andare in mobilità, non possiamo godere degli ammortizzatori sociali, tutto per il silenzio e l’immobilismo dell’azienda. Siamo letteralmente in ostaggio dell’imprenditore”. In ogni modo importante l’incontro del 10 ottobre in Prefettura a Foggia: “Il Prefetto e i referenti della Task Force regionale ci hanno promesso che entro quella data si deciderà tra mobilità o estensione del periodo di Cassa integrazione straordinaria”.
Domani, 26 settembre, previsto un sit-in fuori Palazzo San Domenico a Manfredonia, sede del Comune.
g.defilippo@statoquotidiano.it
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ragazzi ci vorrebbe una bom…………….
Massima solidarietà a gente che aspetta da troppo tempo e con dignità quanto gli è dovuto. Non regali ma ciò che si sono guadagnati. Questo signor Bolici si può dire fortunato dell’aver avuto a che fare con persone serie che, nonostante le gravi difficoltà, non si sono lasciati andare a reazioni che non sarebbero legittime ma sarebbero comprensibili. L’unica cosa che non condivido è il ricorso alle istituzioni per anticipi delle retribuzioni avanzanti. Non è periodo per potersi permettere questi slanci di generosità che risulterebbero offensivi nei confronti di tanti altri lavoratori che vivono situazioni analoghe. Bolici deve cacciare i soldi e nessun altro.
dai ragazzi che ora vi paga …… r……….
Che cosa è il lavoro: l’insieme delle azioni che l’uomo esercita sulla materia per uno scopo pratico,con l’aiuto del suo cervello e delle sue mani, di utensili o di macchine, azioni che a loro volta reagendo sull’uomo lo modificano, a Manfredonia si è perso il diritto di lavorare cosa più sacra delle proprietà; ogni legge, ogni politico, ogni datore di lavoro che attendi a questo diritto viola il diritto naturale e deve essere considerata/o sostanzialmente nulla,il lavoro è uno sforzo diretto ad ottenere una remunerazione, svegliatevi politici di ….Manfredonia sta morendo,VERGOGNATEVI.
Giuseppe Marasco
E’la solita vergogna,illusi tutti noi,presi in giro da tutti anche dalle istituzioni.perche! cosa significa questo!forse questo uomo Bolici Paolo IL SANTONE e’ tanto potente tanto forte che si sta prendendo gioco delle istituzioni?.Avevo speranza,credevo nelle istituzioni,mi sbagliavo !persone come Bolici sono tanto forti che neanche o stato (IL PREFETTO ) a voce in capitolo.
RIBADISCO VERGOGNA, SPERO CHE IL NOSTRO PREFETTO SIA AL DI SOPRA DI TUTTO E FACCIA VALERE LA GIUSTIZIA VERSO QUESTI OPERAI CHE STANNO MORENDO DI FAME.SI STANNO RIENPENDO DI DEBITI.
IL RISULTATO SPERO PER ALCUNI NON SIA TRAGGICO.SU CHI PESERA ‘fate un esame di coscenza.