Foggia, 13 settembre 2023. Il rinnovo del contratto ad Amiu è stato uno degli atti amministrativi più contestati ai commissari. Ricordiamo, fra l’altro, la manifestazione del 16 dicembre 2022 organizzata dalle associazioni davanti al Comune, i cartelli, le proteste, gli esposti all’Anac e alla Procura, i cumuli di rifiuti accanto ai cassonetti, la fila di camion a Passo Breccioso.
Situazioni che si sono verificate a più riprese in due anni. In campagna elettorale i candidati sindaci hanno espresso una loro idea su come, se salissero sullo scranno, vorrebbero gestire e soprattutto risolvere l’annoso problema perché, diciamolo, una città “normale” parte dai servizi essenziali, garantiti ed efficienti in primo luogo. Abbiamo alcune dichiarazioni degli aspiranti alla carica di sindaco che riportiamo di seguito. Attendiamo quella di Maria Aida Episcopo che dovrebbe arrivare a breve.
Nunzio Angiola: “Ritengo che la scelta di passare dalle proroghe all’affidamento della gestione del ciclo dei rifiuti sia stata una scelta necessaria se non obbligatoria per i commissari straordinari. Certo, dovremmo parlare di come è stato gestito il servizio, per cui se chiamo una squadra delle pulizie per il mio condominio e puntualmente non lo trovo pulito come dovrebbe essere è ovvio che cambio fornitore del servizio.
Lasciamo che gli inquirenti verifichino tutta la situazione complessiva sulla vicenda anche dei dati diffusi da Amiu sulla raccolta differenziata e su altre questioni relative alla gestione.
Ma se fosse ravvisato qualcosa di illecito ci sarebbero i presupposti per annullare il contratto di servizio e a tal punto valuterei la possibilità di far rinascere una società tutta foggiana che si faccia carico del servizio.”.
Antonio De Sabato: “Sono convinto che il segreto per una buona amministrazione è gestire autonomamente i servizi.
Sullo smaltimento e il recupero dei rifiuti da parte di Amiu credo sia stato un grosso errore procedere al rinnovo del contratto per altri 9 anni. A tal proposito, si può pensare di ritornare a costituire un’azienda municipalizzata su cui esercitare un controllo politico diretto.
E questo sarà possibile solo se l’azienda stessa risiede nel nostro territorio. Da notare che la sede principale di Amiu è a Bari e, anche se trattasi di una partecipata, gli azionisti per il comune di Bari hanno tre consiglieri mentre Foggia solo due.
La futura azienda dovrà rinascere dalle proprie ceneri, senza illudere i cittadini con ipotetici progetti di smaltimento. Inoltre, sono un po’ di anni che i cittadini Foggiani pagano una multa che dovrebbe essere addebitata all’azienda e non spalmata a cascata”.
“Prima di assumere qualsivoglia iniziativa bisogna analizzare in maniera attenta il nuovo contratto e la consistenza della nostra partecipazione in Amiu Puglia- dice Raffaele Di Mauro-.
Sarebbe paradossale che al danno di una gestione baricentrica si aggiungesse la beffa di una perdita patrimoniale. Una volta fatte queste verifiche, l’obiettivo sarà quello di garantire ai cittadini di Foggia, quotidianamente una città pulita. Sarà nostra premura analizzare la situazione attuale di uomini, mezzi e strutture e se necessario migliorarli e rafforzarli al solo fine di garantire il miglior servizio possibile alla comunità”.
“Amiu non è il verbo- dice Giuseppe Mainiero-. Il contratto va stracciato per restituire a Foggia un rapporto paritario con Bari dove si fa la differenziata con le risorse die foggiano.
Siamo schiavi, non soci. Va rinegoziata la nostra partecipazione oppure ci sono altri modi. Per esempio ricostituire una nostra partecipata oppure una gara europea mantenendo i livelli occupazionali. Foggia è una pattumiera e ci sono zone dove la spazzatrice non passa da un mese. Se i foggiani vogliono portare indietro le lancette dell’orologio, all’amministrazione Mongelli con un suo ex assessore possono farlo, oppure possono scegliere un progetto radicalmente nuovo”.
Paola Lucino, 13 settembre 2023