Foggia, 18 settembre 2023. “Non era scontato che donne e uomini si mettessero in campo candidandosi. Foggia viene da una situazione particolare e ha bisogno dell’aiuto di tutti per risollevarsi dopo lo scioglimento per mafia. Abbiamo voluto il campo largo, perdendo anche un primato come partito, ma ci interessava stare insieme per la città. Quando in un’amministrazione ci sono persone competenti, è più difficile che la malavita si infiltri. Per questo Foggia deve essere restituita alle persone oneste”.
Parole del segretario provinciale Pierpaolo D’Arienzo, che fa riferimento anche al suo comune, Monte Sant’Angelo e alla sua rinascita, il primo a parlare dal palco alla festa dell’Unità con ospite il sindaco Antonio Decaro. Conclude il suo intervento inneggiando: “Forza Foggia!”.
Il primo cittadino di Bari risponde alle domande dei giornalisti su Amiu, sull’eterna rivalità tra Foggia e Bari che spesso, in campagna elettorale, ricalca quella calicistica. Video Decaro
Dal palco, insieme alla candidata sindaco Maria Aida Episcopo, c’è Raffaele Piemontese e il moderatore Attilio de Matteis.
Decaro racconta della sua esperienza da sindaco, della decisione di candidarsi la prima volta, del dopo. “Fare il sindaco ti dà l’emozione dei tuoi cittadini di cui ti onori di rappresentare i sogni e le aspirazioni in un incontro- scontro quotidiano. Sei il terminale dello stato più esposto”.
Ha parlato di sociale, di minori, di visite nelle scuole “dove ogni bambino chiede qualcosa ma il tema più importante è che se un minore delinque la colpa è della comunità che non l’ha saputo seguire”.
Argomenti che, in questa campagna elettorale, sono il cavallo di battaglia di Maria Aida Episcopo. Sul sociale, sul potenziamento di questo settore, su cultura, educazione, conoscenza diretta dei problemi delle famiglie è ritornata in varie occasioni pubbliche.
Non sono mancate le domande, a margine dell’incontro, sulle liste e sui nomi di alcuni candidati già discussi in precedenti amministrazioni. Come mai sono candidati con lei?.
“Non è terminata la compilazione” ha detto netta Episcopo, e, da quello che ci è sembrato, si sta preoccupando, in particolare, di mettere a punto la sua di lista.
Attilio De Matteis ha sollecitato una discussione più spostata sul concreto. Per esempio è vero che la comunità ha colpe sui minori, ma servono anche strutture, mezzi, luoghi. “C’è il vicepresidente della Regione”, ha replicato con una battuta Decaro mentre Raffaele Piemontese prendeva la parola.
“Dobbiamo capire di cosa occuparci, di pulizia, di arredo urbano, di traffico, di vigili urbani.
“Lo sai, Antonio (Decaro, ndr) che a Foggia la gente parcheggia davanti al teatro Giordano e alla Cattedrale? Pensa se capitasse a Bari…
Una delle prime cose da fare è che i vigili urbani stiano in mezzo alla strada a fare le multe, questa cosa è inaccettabile. Deve iniziare un processo di ‘normalizzazione’ di Foggia, non è che dobbiamo fare la rivoluzione ma serve senso civico”.
Decaro sul palco perché? “Rappresenta una grande città del sud – ha continuato Piemontese- che non è nata come la vediamo”. E ha parlato della città com’era prima, fra scippi, disordine e incompiute e com’è adesso. Un esempio, in pratica, non di “un miracolo” ma di qualcosa possibile con le competenze giuste.
Serata anche questa molto partecipata da candidati, iscritti, dirigenti. Musica in libertà prima dell’inizio dei lavori, non più cantautori necessariamente “di area” come una volta. Il campo è largo e i tempi sono cambiati.
Magari avvenisse il miracolo! A Foggia così come a Manfredonia c’è bisogno di resettare tutto e ripartire da zero. Senso civico in primis, perché parte tutto da come cittadini e politici trattano la propria città!
Tutti dicono “la mia amata città”, ma con i fatti i cittadini sporcano e parcheggiano male, mentre i politici pensano solo agli affari personali. Facciamoci tutti un esame di coscienza e cambiamo registro!