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Festini, vicepresidente Liguria chiede ai pm di essere sentito

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
13 Ottobre 2023
Cronaca // Stato prima //

Lo aveva annunciato ieri in conferenza stampa e oggi Maurizio Barabino, avvocato del vice presidente della Regione Liguria Alessandro Piana, ha chiesto in Procura di sentire il suo assistito nell’ambito dell’inchiesta sui festini a base di escort e cocaina organizzati dall’imprenditore alberghiero Christian Rosolani e dell’architetto Alessandro Cristilli.

Il nome di Piana, non indagato, è finito negli atti dell’ordinanza di arresto dei due.
Avrebbe partecipato il primo marzo 2022, insieme al notaio genovese Piero Biglia di Saronno, a una festa a casa di Cristilli ad Apparizione insieme a due escort pagate dall’architetto.

Il politico ieri ha detto “di non avere partecipato ai festini e di non avere mai usato droghe” e che quel giorno “era stato a casa a fare una call per Vinitaly”.
Intanto il giudice per le indagini preliminari ha respinto la richiesta di arresti domiciliari presentata dai legali di Rosolani, gli avvocati Giuseppe Tortorelli e Andrea Costa. Per il gip ci sarebbe un pericolo di reiterazione di reato. Non è escluso che gli avvocati possano fare ricorso al Riesame.

Per tutto il giorno si sono susseguiti gli attacchi dalla politica all’inchiesta bollata come “fake news” e dalla Procura è arrivato un “no comment”.

Ma in ambienti investigativi si sottolinea come in caso di discovery si potrà appurare se quanto riscontrato in fase di indagine sia o meno un falso.
Rosolani era già stato arrestato nel 2021 su ordine del sostituto procuratore Federico Manotti per una tentata estorsione per cui è stato condannato a un anno e sei mesi, mentre nel 2014 era finito in carcere per una storia di droga tra la Liguria e il Piemonte.

L’indagine è partita dopo la scoperta di una casa d’appuntamenti in pieno centro a Genova, frequentata da professionisti e imprenditori. Era rimasta coinvolta Jessica Nikolic, escort e procacciatrice di altre ragazze. Ma non solo.

“Talvolta la Nikolic – scrive il giudice – organizzava anche delle estorsioni ai clienti ai quali spillava soldi con la minaccia di accusarli di violenza sessuale nei confronti delle prostitute o crear loro problemi sul lavoro”.

 Lo riporta l’Agenzia ANSA

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