“La Provincia (la vicenda della Provincia, ndr) è una puttanata!”.
Ringrazio Rotice e la sua Amministrazione, meno di 2 anni, per aver ‘vuotato il sacco’ e comunicato fatti sui quali si riflette da anni.
Scriverò in modo semplice per arrivare a tutti.
Riassumendo alcune parole di Rotice: “Ho finanziato la campagna elettorale di Gatta” (lo stesso ha fatto con referenti del centrosinistra, ndr), “ho pagato io (non specifica da quando, ndr) la sede di Forza Italia”, “mi ha utilizzato, ti devi vergognare, restituisci a Manfredonia e a Forza Italia …” etc. etc..
Ora, fatta questa premessa, personalmente Manfredonia non è amministrata in modo coeso dal 2016/2017. Forse prima.
LE PRIMARIE DEL PD. Nel dicembre 2014 c’era malcontento nel Partito Democratico. Angelo Riccardi voleva fare il sindaco per il secondo mandato. Si tentò al tempo di candidare Gaetano Prencipe. Come è finita è noto: Riccardi fece accordi un po’ con tutti, anche con ex centrodestristi e Ncd (di Michelangelo Basta), vinse le Primarie, fu il candidato ufficiale e prevalse alle Amministrative.
Ora, Gianni Rotice è un imprenditore di livello, così dicono in tanti, di base sostenuto da una forza economica rilevante. Poiché le campagne elettorali si vincono principalmente con una buona base economica, da qui (l’avevo intuito e credo con me gran parte della città), Rotice viene indicato come una figura spendibile per un nuovo progetto politico.
Come spesso avviene per chi ha di suo una buona base economica, Rotice viene attorniato da tante persone. E’ lui ad accettare compromessi circondandosi di figure non tutte esperte di politica, e neanche con grande volontà.
Poi c’è Gatta. Come lo stesso Rotice ha detto: “a lui interessava Roma”. Quindi Rotice “finanzia”, “paga la sede di Forza Italia” e parte dunque l’Amministrazione. Si sta riassumendo in modo elementare e sintetico.
Di base, la tattica, il 10-1 in campo, lo avevano compreso un po’ tutti. Rotice lo esterna oggi (ieri) in conferenza. Come spesso avviene a chi dà, a chi sostiene, a chi si aspetta la fiducia degli altri, arriva un momento in cui il sogno finisce, si aprono gli occhi su quello che è realmente lo stato dell’arte. Per questo esprimo la mia solidarietà a Gianni Rotice, lo comprendo, ma la gente quasi sempre insegue qualcuno da cui ricevere per poi scaricarlo quando non serve.
Direi: meglio essere inseguiti che inseguire, a prescindere.
Torniamo alla politica. Dunque abbiamo ad oggi: un ultimo mandato amministrativo completato nel 2015, un maldipancia e una lotta da fratelli-coltelli nel PD che poi originò il secondo mandato dimezzato di Riccardi, un consiglio comunale sciolto due volte nel 2019, una prima fase commissariale, il nuovo progetto politico impasticciato tra giovani senza esperienza, esperti alle spalle, sindaco imprenditore con una buona base economica, il neo onorevole felice a Roma, scelte assessorili spesso incomprensibili, il sindaco imprenditore stanco di dare e di sostenere che si risveglia, coloro che hanno ‘bagnato il biscotto’ per anni che si ribellano perché il sindaco imprenditore non doveva rialzare la testa ma doveva continuare a dare in silenzio, la caduta dell’Amministrazione con la raccolta delle firme, la nuova fase commissariale.
Anni fa, una ex collaboratrice mi disse: “Giuseppe, dobbiamo dare spazio a questo e a quest’altro, a questo consigliere regionale del PD, di Forza Italia, a questo onorevole, a quest’altro“.
Le dissi: “Cara mia, quando troverai una nota stampa, una dichiarazione che poi ha originato un risultato per il territorio o che potrebbe originarlo, sarò il primo a dare la massima rilevanza”. Non mi pento della scelta, anche in questo caso ho avuto ragione.
In sintesi, e ne riparleremo, avevo intuito quello che è successo nel dicembre 2014, quando Riccardi trionfò alle primarie e pensai: “Ma i manfredoniani sono strani, dicevano che lo odiavano, incapace, che lo dovevano mandare a casa, il re, l’imperatore.. e poi sono andati in massa a votarlo”.
Da quel momento ho compreso il male oscuro di questa città. Male oscuro però è una definizione stupida. Direi: un’immensa e incomprensibile illogicità, un servilismo atavico in tanti manfredoniani. Che peccato, perché fa male innanzitutto agli stessi manfredoniani. Un popolo che ha espresso negli anni figure nobili nella stessa politica, nello sport, nella cultura, nella letteratura, nella musica.
Ad oggi, qualche rappresentante del PD è praticamente scomparso, dell’onorevole che sta a Roma ne ha parlato ieri Rotice, Riccardi e Zingariello attendono di tornare candidabili, ma il Consiglio della loro Amministrazione è stata sciolto per 2 volte, e Rotice, che si è attorniato di gente oggettivamente non competente e che lo ha venerato anche per il suo peso economico, che una volta fatto fuori da Palazzo San Domenico si risveglia e vuota il sacco.
Ora, è la Provincia una “puttanata” o la politica a Manfredonia (oggi) è una “puttanata”?
Non ho MAI sostenuto nessuno, MAI, solo le mie idee, con tutti gli errori commessi come direttore di StatoQuotidiano.it, ma avevo previsto tutto, purtroppo.
Dico pertanto: si trovi nuovamente qualcuno che abbia una base economica per stabilire un nuovo progetto, si tenti di eliminare per forza di cose la logica del compromesso, la commistione destra-sinistra-centro, etc., ricercare figure quantomeno appropriate: per il bilancio qualcuno che sappia cosa sia un bilancio, idem per lo sport, per la cultura, per il personale, etc., fuori gli attributi e cercare di ripartire.
Perché, al di là del “ti devi vergognare” rivolto da Rotice ieri a Gatta, direi: vergognatevi voi che, nonostante anni di incontri, annunci, e migliaia di “puttanate”, non riuscite a dare un progetto amministrativo serio e duraturo a una città meravigliosa, ad oggi di fatto senza alcuna certezza futura.
Se ne riparlerà. Almeno ho cercato di fare chiarezza.
Grazie a tutti.
Giuseppe de Filippo, direttore responsabile di StatoQuotidiano.it
Caro Direttore, faccio parte dell’elettorato che non è mai passato dall’altra parte, cresciuto alla lezione dei Greci che in uno stato ideale non si fa a gara per governare, consapevoli della responsabilità del compito. Ma ciò, quando la comunità va in rovina, non è più una virtù, perché una comunità rovina tanto per il male commesso quanto per il bene omesso. Come lettore e cittadino, la ringrazio per questo j’accuse, che interpella tanto i cattivi quanto i buoni, responsabili, ciascuno secondo la propria parte, della povertà di coscienza e coraggio alla base della crisi di una collettività.
Caro de Filippo, lei ha pienamente ragione – e lo dico con sincero dispiacere – quando tra l’altro scrive: “Il “male oscuro” di questa città è un’immensa e incomprensibile illogicità, un servilismo… atavico e innato in tanti manfredoniani”.
Non voglio entrare, in questo momento, nel merito della caduta dell’amministrazione Rotice e mi limito ad una breve considerazione di ordine generale sul “clima politico” della nostra città.
Clima politico che è facile verificare anche sui social dove spesso, troppo spesso, si leggono anziché confronti pacati e civili sulle diverse questioni politiche, si registrano, invece, sequele di feroci attacchi contro gli avversari politici pieni d’insulti, invettive e anche calunnie.
Se questo è il livello politico, sociale, culturale e anche etico della nostra comunità, allora vuol dire che Manfredonia è senza speranza!
Ai nostri politici non è mai interessato il territorio, ma solo la propria carriera personale e quella degli amici stretti che coincide con redditi altissimi alla faccia dei poveri elettori che li hanno votati.
Giandiego Gatta il “paperone” dei deputati pugliesi con i suoi 322.266 euro:
“più ricco dei pugliesi, Giandiego Gatta di Forza Italia, già consigliere regionale che per anni è stato ai vertici della classifica anche tra gli eletti di via Capruzzi, con 330mila euro. Gatta somma all’attività politica gli oltre 30 anni da avvocato nel settore assicurativo. Il reddito lordo, rilevante, diventa pari a circa 150mila euro annui al netto delle tasse.”
Ve la ricordate l’inchiesta madrepietra ““Sistema quelle due cose poi ci sarò io alle tue spalle”
https://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/news/puglia/1378238/puglia-e-gatta-fi-il-paperone-dei-deputati-stefanazzi-primo-per-i-contributi-elettorali.html
https://www.immediato.net/2019/07/24/madrepietra-spunta-gatta-pressioni-per-assunzioni-in-comune-sistema-quelle-due-cose-poi-ci-saro-io-alle-tue-spalle/
Hiiiii, Babbett sbrevogne…… Jisse jì tutte nu sbrevugnaminde….
Grazie davvero per l’intervento, buona serata. Giuseppe de Filippo.
Grazie davvero per l’intervento, buona serata. Giuseppe de Filippo.
Caro direttore, condivido quasi tutto il suo pensiero ma dissento sul fatto che il prossimo progetto politico debba avere una “base economica” e ciò mi fa strano perché lo ha appena scritto nel suo articolo che l’ex Sindaco “si è attorniato di gente oggettivamente non competente e che lo ha venerato anche per il suo peso economico”. Credo, anzi spero, che il prossimo progetto politico vincente a Manfredonia sia basato sui valori morali, sulle competenze, sullo spirito di servizio verso la nostra comunità e non sulle poltrone da spartirsi o sulle persone da “sistemare” (vedi anche cosa sta succedendo a Monte S. Angelo). Quando e se la maggioranza dell’elettorato maturerà tali convinzioni e deciderà di applicarle in cabina elettorale allora non ci sarà bisogno di grossi investimenti economici per la campagna elettorale! In tal senso, già alle passate amministrative abbiamo visto che, a parte la coalizione guidata da Rotice, molte liste di altre coalizioni non avevano grosse disponibilità economiche, anzi! Purtroppo molti nostri concittadini sono dei creduloni o preferiscono votare la moglie del cugino di mio nipote: persona che fino al giorno prima della candidatura non sapeva nemmeno come si svolgesse un consiglio comunale figuriamoci se ne aveva seguito qualcuno nella sua vita!
Buonasera a lei, faccio questa precisazione allora: personalmente, senza una base economica utile per necessità organizzative è difficile immaginare un gruppo di lavoro serio e duraturo, idem per quanto riguarda conferenze, logistica, cartellonistica, sponsorizzazioni, etc.. In sintesi, i proclami e il volontariato mal si sposano con un qualsivoglia progetto politico. Ho fatto quel riferimento per dire che è lo stesso Rotice a dover rimpiangere di essersi circondato di gente in parte vicina, è un mio pensiero, per il suo peso economico. Ma è stato un errore dell’ex sindaco, non della base economica. Ha finanziato Gatta – non conosciamo il quantum – e questa sera lo stesso onorevole ha serenamente detto: “erogazioni liberali, libera scelta di chi lo ha fatto”. Personalmente le considero pregresse “intese” tra le parti. Rotice avrebbe potuto riflettere maggiormente prima di ogni azione. Spero di averle esteso il mio pensiero. Il problema non è la base economica ma l’utilizzo della stessa e la scelta delle persone che fanno parte del proprio gruppo di lavoro. Buona serata a lei. Grazie.
Giuseppe de Filippo