Manfredonia. “Agiamo nasce come impegno civico, sociale e culturale, come testimoniato dalle diverse iniziative che abbiamo promosso e portato avanti in questi anni. Poi siamo diventati un soggetto politico ed il mio impegno politico si concretizza all’interno di questo soggetto. Abbiamo preparato un programma abbastanza sintetico, ma che raccoglie gli elementi prioritari per la Città”
“Al primo punto non potevamo che mettere il lavoro, che non nasce dal nulla, ma deve trovare delle condizioni per poter aumentare in termini di occupazione e di ricchezza per la Città. Una ricchezza che deve riguardare sia il piano industriale che quello turistico. Vogliamo ripartire dalla creazione di nuovi posti di lavoro con delle condizioni adeguate”
“Nella zona D46 mancano delle infrastrutture essenziali, come l’approvvigionamento idrico e fognario. Il Contratto d’area ha prodotto posti di lavoro, ma non è stato incardinato nel territorio. Oltre a mantenere sul territorio gli investitori di allora, sarebbe dovuto crescere anche un corollario di piccole imprese locali che avrebbero fatto da supporto. Non si può avviare un contratto d’area (tralasciando l’area ex Enichem che era già infrastrutturata) e chiedere agli investitori di venire nel Territorio senza che l’area sia dotata di quello che è necessario perché possano funzionare le aziende”.
“Esistono dei fondi da utilizzare, ne ha parlato il nostro candidato sindaco Antonio Tasso in più e più occasioni. Sono a disposizione, bisogna sbloccarli a Roma e sfrutteremo tutte le conoscenze per poter ottenere questo risultato. Per i servizi ci sono poche risorse, anzi… zero risorse… Forse siamo gli unici a dire chiaramente alla popolazione di Manfredonia che abbiamo davanti un periodo nero da un punto di vista economico.
Il piano di rientro andrebbe ricalibrato su una situazione debitoria molto più grave. Sarà necessario ripartire facendo dei grossissimi sacrifici. L’impegno che ci siamo presi è che, ristabilendo con molta fatica la situazione debitoria di Manfredonia, vogliamo mantenere i servizi essenziali per la Città. Dobbiamo impegnarci in quello che c’è da fare, proprio come in una famiglia quando ci sono da prendere delle decisioni importanti… che cosa possiamo fare? … che passo possiamo fare? Noi partiamo da questa consapevolezza. Un dovere verso la città”
Così ha riportato la candidata al Consiglio Comunale, con la lista Agiamo, Anna Maria Vitulano a Salvatore Clemente di StatoQuotidiano.it.
E t’arrecurde mó? Scusate, ma cinque anni di parlamento non furono sufficienti per sbloccare quei fondi ? La domanda la rivolgo ai tre ex parlamentari manfredoniani. Gradirei risposta esaustiva, grazie.
Per sbloccare i fondi serve il collaudo delle opere, il collaudo non è stato fatto perché le opere non sono state completate, se le opere non sono state completate c’è qualche responsabilità da parte di qualche persona che non ha fatto il proprio dovere all’epoca. All’epoca regnava il centro-sinistra con gli amici ed i personaggi che ora si nascondono dietro al candidato Sindaco che dice che dietro di lui non c’è nessuno ma ci sono solo i candidati accanto a lui …. io qualcuno dietro di lui lo intravedo come lo li intravedono anche la maggior parte dei manfredoniani.
Possono costoro permettere di scoperchiare il vaso di Pandora? Certamente NO!!
Meditate gente, meditate! Ed andate a votare di conseguenza!
Macchia vatt kulk to e LA MARCA:
Incardinato??!??!!! Ma se non ci sono nemmeno acqua e fogna. E nemmeno le strade. Ma dove vivono questi?
Il contratto d’aria non ha prodotto lavoro ma semplicemente clientelismo, svendita e devastazione del territorio privato di.ogni possibilità futura di rigenerazione. L’unica industria che ha funzionato è stata, ancora una volta, quella della cementificazione selvaggia in violazione a qualsiasi norma di rispetto del territorio.
Si deve fare come si è fatto per i villaggi rivieraschi ma ci vuole un altro che si impegni come il compianto Vuce Sindaco prof. Matteo Palumbo.