VIESTE (FOGGIA) – “Le instabilità delle falesie sono un fenomeno in crescita in Puglia specie sul Gargano e nel Salento.
Le coste a falesie sono molto diffuse in Puglia e presenti per il 21% dei 940 km della costa regionale”.
“Il crollo, verificatosi nei giorni scorsi, di una porzione del versante nord della falesia di Vignanotica, nel Gargano, riaccende i riflessioni su una questione già sollevata dal nostro Ordine professionale nel mese di giugno, sul mancato utilizzo delle falesie e delle aree sottoposte a vincolo idrogeologico per le concessioni balneari.
L’instabilità delle falesie è dovuta a una serie di complessi fattori geologici/geomorfologici quali ad esempio la disposizione e natura degli strati e delle fratture, la presenza o meno di falde contenute nei corpi rocciosi, le geomorfologie della costa, la capacità degli ammassi a sostenere le pressioni antropiche.
Tale instabilità è accelerata dai processi di erosione costiera legati principalmente all’azione del mare.
Purtroppo le instabilità delle falesie sono un fenomeno in crescita in Puglia specie sul Gargano e nel Salento.
Sarebbe aspicabile un monitoraggio delle coste a rischio e soprattutto iniziare l’attuazione di progetti finalizzati alla messa in sicurezza del territorio senza tralasciare gli imprescindibili studi e rilievi geologici che rappresentano la base delle conoscenze.
Servono, infatti, approfondite analisi finalizzate alla sicurezza dei tratti costieri perché se oggi il crollo non ha fatto vittime, non vuol dire che si può essere sempre così fortunati”.
Lo ha affermato Giovanna Amedei, Presidente dell’Ordine dei Geologi della Puglia.
Meno barconi sulle spiagge e nelle grotte, creano instabilità ad un sistema naturale già fragile di per se’.