Napoli, 4 novembre 2024 – “È un ragazzino con problemi di natura psichiatrica“. Con queste parole l’avvocato Luca Raviele ha descritto il 17enne fermato per l’omicidio di Santo Romano, un giovane di 19 anni ucciso con un colpo di arma da fuoco a San Sebastiano al Vesuvio, in provincia di Napoli.
Secondo la ricostruzione del legale, il minorenne avrebbe agito per difendersi durante un’aggressione. “Il ragazzo racconta di essere stato tenuto per un braccio mentre un altro giovane gli mostrava un coltello. In quel momento avrebbe estratto una pistola e sparato, con l’unico intento di difendersi”, ha spiegato l’avvocato Raviele. Durante l’episodio, un altro giovane è rimasto ferito al gomito ed è stato ricoverato in ospedale.
Precedenti problemi psichiatrici
L’avvocato ha sottolineato che il 17enne soffre di problemi psichiatrici, come documentato in una perizia risalente a due anni fa. Questo documento era stato redatto in seguito a un episodio di violenza domestica, quando il ragazzo aveva aggredito la madre. “Questa perizia sarà fondamentale per determinare se il giovane fosse in grado di intendere e volere al momento dei fatti, e se possa affrontare il processo”, ha aggiunto Raviele.
La dinamica del conflitto
L’episodio di violenza sarebbe scaturito da una lite per motivi banali, forse legati a un piede calpestato. Santo Romano, secondo alcune testimonianze, avrebbe cercato di fare da paciere tra i giovani coinvolti. Tuttavia, la situazione è rapidamente degenerata, portando il 17enne a sparare. La pistola usata per l’omicidio non è ancora stata ritrovata dalle forze dell’ordine.
Udienza davanti al tribunale dei minorenni
Martedì mattina il 17enne comparirà davanti al giudice del tribunale dei minorenni di Napoli, dove avrà l’opportunità di fornire la sua versione dei fatti. Nel frattempo, le indagini proseguono per chiarire ulteriormente la dinamica e le responsabilità di quanto accaduto.
Fonte: TgCom24.com