Giornata cruciale per il futuro ambientale di Apricena. Si è tenuta oggi, presso il TAR Puglia, Sezione di Bari, l’udienza sul ricorso presentato dalla Tulipano srl contro la revoca del PAUR (Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale) che aveva inizialmente dato il via libera alla costruzione di un impianto di trattamento fanghi in prossimità del centro abitato.
A sostenere la battaglia dei cittadini una delegazione del Comitato “No Fanghi Apricena”, rappresentativa della volontà popolare espressa con forza attraverso una petizione che, già tempo fa, aveva raccolto oltre 2.000 firme per chiedere l’annullamento del controverso PAUR. Un dato che testimonia il profondo radicamento di questa causa nella comunità locale.
La strategia della Tulipano srl: mettere in discussione il Comitato
Durante l’udienza, la società proponente ha focalizzato la propria linea difensiva non tanto sui benefici o sulla necessità dell’impianto, quanto sulla presunta illegittimità della partecipazione del Comitato al procedimento amministrativo e giudiziario. Questa mossa ha sollevato perplessità tra i presenti: è apparso evidente, secondo i rappresentanti del Comitato, il tentativo di spostare il dibattito dal merito delle critiche tecniche e ambientali sollevate contro l’impianto.
“Chiedendo l’esclusione del Comitato dal procedimento, la Tulipano srl ammette implicitamente di non voler rispondere alle nostre osservazioni”, ha commentato un portavoce del Comitato al termine dell’udienza.
Di contro, il legale del Comitato ha ribadito con fermezza la piena legittimità della partecipazione dell’organizzazione al giudizio, richiamando una recente sentenza del Consiglio di Stato che tutela l’intervento delle associazioni e dei comitati in vicende di interesse pubblico come questa. Un passaggio che ha rafforzato la posizione del Comitato, confermando il suo ruolo centrale nella battaglia per il territorio.
Una questione di tutela ambientale e sanitaria
La discussione davanti al TAR ha riportato l’attenzione su una problematica che, da tempo, tiene col fiato sospeso la comunità di Apricena. Il progetto per l’impianto di trattamento fanghi è stato criticato non solo per la sua localizzazione, ritenuta inopportuna, ma anche per i potenziali rischi ambientali e sanitari che potrebbe comportare.
“Non vogliamo che Apricena debba affrontare le stesse criticità che oggi vive la città di Lucera”, sottolineano i membri del Comitato, riferendosi ai disagi denunciati dalla popolazione del comune vicino, dove impianti simili hanno generato problemi legati agli odori, alla salute pubblica e alla qualità della vita.
Verso la sentenza: attesa e speranza
Con la discussione di merito ormai conclusa, l’ultima parola spetterà ai giudici amministrativi. La sentenza è attesa entro la fine di gennaio e potrebbe rappresentare una svolta decisiva per chiudere definitivamente questa annosa vicenda.
Nel frattempo, il Comitato – che in questi mesi ha continuato a lavorare senza sosta per informare e sensibilizzare la cittadinanza – rinnova il proprio impegno: “Siamo pronti a fare tutto il necessario per difendere il nostro territorio da questo scellerato progetto. Il nostro obiettivo è garantire un futuro migliore ad Apricena, libero dalle minacce ambientali”.
Un Natale con la speranza di una buona notizia
Mentre si avvicinano le festività natalizie, la comunità di Apricena spera che il nuovo anno porti con sé una vittoria importante per la salute e l’ambiente. “Ci auguriamo che questa battaglia, iniziata ormai anni fa, si concluda con la cancellazione definitiva di una minaccia che incombe sulla nostra città”, concludono i rappresentanti del Comitato.
Il Comitato assicura che continuerà a tenere informata la cittadinanza sugli sviluppi della vicenda. Nel frattempo, l’appello è quello di restare uniti e vigili: “La nostra forza è nella solidarietà e nell’impegno comune”.
Comunicato stampa.