Scoperta straordinaria nelle campagne di Bonito, in provincia di Avellino, dove un piccolo ma prezioso tesoro archeologico è stato rinvenuto all’interno di un casolare abbandonato. Ventisei manufatti, risalenti a un periodo compreso tra il VI e il III secolo a.C., sono stati ritrovati accatastati dentro vecchi scatoloni durante le operazioni di pulizia della proprietà.
La segnalazione del ritrovamento è giunta dal proprietario del casolare, originario del piccolo comune irpino ma residente fuori regione da diversi anni. L’uomo, rientrato per eseguire alcuni lavori di sistemazione e pulizia nella casa ereditata, ormai disabitata da oltre trent’anni, ha scoperto i manufatti e ha prontamente allertato i Carabinieri. Sul posto sono intervenuti immediatamente i militari del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Napoli, che hanno avviato i primi accertamenti.
Le analisi preliminari hanno consentito di attribuire il vasellame ritrovato alle antiche civiltà dell’Italia meridionale, con particolare riferimento alla cultura “Apula”. Tuttavia, un’indagine più approfondita condotta dalla Soprintendenza per le province di Salerno e Avellino ha permesso di stabilire con maggiore precisione l’origine dei reperti, attribuendoli alla civiltà “Daunia”, fiorita in epoca pre-romana nelle attuali province di Foggia e Barletta-Andria-Trani, fino a spingersi nella parte settentrionale della Basilicata.
Gli esperti ritengono che i manufatti provengano da corredi funerari, ipotesi supportata dalle incrostazioni e dai segni di usura che ancora li ricoprono. La diversità delle incrostazioni suggerisce inoltre che i reperti non appartengano a un unico contesto, ma siano frutto di più sepolture o siti archeologici.
Resta ancora da chiarire come questi preziosi oggetti siano finiti in uno sgabuzzino di una casa rurale di Bonito, località situata al confine tra le province di Avellino e Benevento. Le indagini proseguiranno per ricostruire la provenienza esatta dei reperti e per verificare l’eventuale coinvolgimento di terzi nel loro spostamento.
La scoperta, di rilevante importanza per la conoscenza delle civiltà antiche del Sud Italia, rappresenta un nuovo tassello nella ricostruzione del passato archeologico della regione. La Soprintendenza ha già avviato le pratiche per la catalogazione e la conservazione dei manufatti, che potrebbero essere esposti in futuro in musei locali, offrendo così alla comunità l’opportunità di riscoprire e valorizzare la propria eredità culturale.
Le autorità hanno espresso apprezzamento per la prontezza e il senso civico dimostrato dal proprietario del casolare, sottolineando come la collaborazione dei cittadini sia fondamentale per la tutela del patrimonio storico e culturale del Paese.
Il ritrovamento di Bonito si inserisce in un contesto più ampio di recuperi archeologici che negli ultimi anni hanno interessato l’Irpinia, terra ricca di testimonianze del passato, ancora in parte inesplorate. La valorizzazione di questi tesori non solo contribuisce ad arricchire il patrimonio culturale, ma offre nuove prospettive per lo sviluppo turistico e culturale del territorio.
Lo riporta l’Ansa.