Rino Tommasi, scomparso all’età di 90 anni, non era solo un giornalista. La sua figura è stata un faro nel mondo del giornalismo sportivo. Precursore nel suo campo, ha insegnato il mestiere a molti colleghi. Il tennis e la boxe sono stati i pilastri della sua carriera. Con Gianni Clerici ha formato una coppia straordinaria, raccontando il tennis con passione per decenni. Amante dei numeri, spesso diceva che i numeri vanno “saperli leggere”, poiché da soli possono essere fuorvianti se non analizzati nel contesto giusto.
La carriera di Tommasi è stata eccezionale. Non solo firma storica de La Gazzetta dello Sport, ma anche di Tuttosport, Il Messaggero e Il Mattino. Nato nel 1934, aveva iniziato a scrivere nel 1953. Per oltre dieci anni si dedicò anche all’organizzazione di eventi di pugilato, diventando il più giovane promoter al mondo.
Nel corso degli anni ’80, Tommasi divenne un pilastro di Canale 5, dove Silvio Berlusconi gli affidò la redazione sportiva. Fu lui a portare in Italia eventi come il Super Bowl e la NBA, all’epoca dominata dai miti Bird e Magic Johnson. E naturalmente, non mancavano tennis e boxe.
Con una memoria prodigiosa, Tommasi spaziava da Corghi, portiere del Modena, a Wayne Gretzky, il “Maradona” dell’hockey su ghiaccio, dimostrando che la sua passione per lo sport non si limitava solo a tennis e boxe.
Dopo l’esperienza a Mediaset, passò a Telepiù, che divenne Sky, continuando a commentare tennis e boxe, ma anche lanciando nuovi talenti giornalistici e conducendo programmi come Grande tennis e Fair Play. Le sue telecronache con Gianni Clerici sono diventate leggendarie: una miscela di serietà e leggerezza, dove i due commentatori si scambiavano battute e riflessioni tra un punto e l’altro. Le loro trasmissioni sono ancora oggi un esempio di come fare sport in TV con passione e divertimento.
Tommasi ha coniato espressioni entrate nel gergo comune, come il celebre “Circoletto Rosso”, e ha seguito dal vivo ben 149 tornei del Grande Slam e oltre 400 incontri di boxe. La sua eredità nel mondo dello sport e del giornalismo rimarrà indelebile.
Lo riporta FanPage.