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SAN SEVERO Minacciano coniugi per rinunciare a immobile all’asta, in carcere padre, madre, figlio di San Severo

Le indagini, avviate nei mesi scorsi, hanno consentito di raccogliere gravi indizi a carico degli arrestati

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
5 Marzo 2025
Cronaca // Cronaca //

Tre persone appartenenti allo stesso nucleo familiare sono finite in carcere a San Severo con l’accusa di tentata estorsione, turbativa d’asta e atti persecutori. L’operazione è stata condotta dai Carabinieri della Compagnia di San Severo, che hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Foggia su richiesta della Procura della Repubblica.

Gli arrestati sono una donna di 45 anni e due uomini di 21 e 51 anni, tutti sanseveresi. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, i tre avrebbero minacciato e intimidito una coppia di coniugi affinché rinunciasse a un immobile che si era regolarmente aggiudicata all’asta. La casa, precedentemente pignorata, apparteneva a un familiare degli indagati, che avrebbero fatto di tutto per impedire che venisse occupata dai nuovi proprietari.

Minacce, aggressioni e atti intimidatori

Le indagini, avviate nei mesi scorsi, hanno consentito di raccogliere gravi indizi a carico degli arrestati, documentando una serie di minacce e aggressioni verbali e fisiche nei confronti dei coniugi. Gli episodi sarebbero iniziati nel maggio scorso, creando un vero e proprio clima di terrore attorno agli aggiudicatari dell’immobile.

Ma la pressione non si sarebbe fermata solo alla coppia. Anche il loro avvocato di fiducia è finito nel mirino degli indagati, tanto da essere costretto a rinunciare all’incarico. Stessa sorte sarebbe toccata a una persona interessata all’acquisto dell’immobile e a un precedente professionista che si era occupato della procedura esecutiva.

L’incendio e la rinuncia all’immobile

La situazione è degenerata fino a culminare in un incendio che ha interessato parte della casa all’asta. Le cause del rogo sono ancora in fase di accertamento, ma il fatto ha contribuito a spingere i coniugi aggiudicatari alla rinuncia, nonostante avessero già versato l’intera somma prevista per l’acquisto.

Gli elementi raccolti dagli inquirenti hanno delineato un quadro indiziario solido nei confronti dei tre arrestati, ritenuti responsabili di aver messo in atto una serie di condotte illecite per ostacolare la legittima assegnazione dell’immobile. Dopo l’emissione dell’ordinanza cautelare, i tre sono stati trasferiti in carcere in attesa di ulteriori sviluppi.

Indagini in corso

Va precisato che il procedimento si trova ancora nella fase delle indagini preliminari e, fino a un’eventuale sentenza di condanna definitiva, gli indagati devono essere considerati innocenti. L’Autorità Giudiziaria sta valutando la posizione dei tre arrestati per accertare nel dettaglio le loro responsabilità nei fatti contestati.

L’episodio mette in luce ancora una volta le difficoltà legate alle aste giudiziarie e le tensioni che spesso nascono attorno agli immobili pignorati, un fenomeno che, in alcune realtà, può sfociare in episodi di illegalità e minacce nei confronti degli acquirenti legittimi. Le indagini proseguiranno per fare piena luce su questa vicenda e individuare eventuali ulteriori responsabili.

 

© StatoQuotidiano - Riproduzione riservata

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