Manfredonia – Cresce la preoccupazione tra i cittadini più fragili a seguito della sospensione a Manfredonia del servizio di prelievi domiciliari effettuati da personale infermieristico qualificato. Un servizio che, per molti utenti con disabilità, anziani non autosufficienti o pazienti con gravi difficoltà motorie, rappresentava un fondamentale strumento di assistenza e tutela della salute.
Come raccontato a StatoQuotidiano.it, l’interruzione della prestazione ha generato notevoli disagi, costringendo numerosi utenti a recarsi presso ambulatori e laboratori, spesso in condizioni fisiche tali da rendere lo spostamento complesso, faticoso e potenzialmente rischioso. Oltre alle difficoltà logistiche, si aggiungono le criticità strutturali di molte sedi sanitarie locali: ambienti sovraffollati, scarsa ventilazione, carenza di posti a sedere e servizi igienici inadeguati o non accessibili.
“Per chi vive già quotidianamente con limitazioni fisiche o patologie croniche, il prelievo a domicilio non è un servizio extra, ma una necessità – afferma un cittadino in una lettera inviata alla nostra redazione –. La sospensione rappresenta una forma di discriminazione, una negazione del diritto alla salute e alla dignità.”
L’appello rivolto alle autorità sanitarie locali è chiaro: riconsiderare quanto prima la decisione e ripristinare un servizio che, per molti, fa la differenza tra l’assistenza e l’abbandono.