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Finanziaria, piccoli comuni e sgabelli: i tagli in Capitanata

AUTORE:
Agostino del Vecchio
PUBBLICATO IL:
16 Agosto 2011
Capitanata //

Foggia -IN tempo di crisi i primi a saltare saranno i sgabelli più che le poltrone. ”Vale la pena far scomparire circa 1.963 comuni che amministrano oltre un milione di persone e che rappresentano le sentinelle del 5 % del territorio nazionale, soprattutto montano, a costi bassissimi? Vale la pena sopprimere amministrazioni comunali che costano ad oggi (nella peggiore delle ipotesi sopra prospettata) ad ogni cittadino amministrato 1,04 euro all’anno?” L’Associazione dei piccoli comuni è sul piede di guerra dopo la proposta contenuta nella nuova Finanziaria “anti Grecia” di eliminare i comuni al di sotto dei mille abitanti e preannuncia una manifestazione nazionale a Roma, con riconsegna delle chiavi dei municipi al Governo. Secondo gli amministratori dei piccoli comuni il risparmio reale del provvedimento per i cittadini sarebbe pari, al massimo, a 1.150.000 euro, uguale al costo annuo di due deputati e mezzo mentre, per i cittadini amministrati (1.100.000), il costo sarebbe pari ad euro 1,04 all’anno. L’Associazione ha anche evidenzato che nel 2010 e nel 2011 il governo avrebbe potuto accorpare elezioni e referendum, risparmiando così 700 milioni di euro, vale a dire il costo di 35 anni di vita per le amministrazioni dei centri minori.

Nel caso della Puglia sarà la Capitanata a subire la falciata dei tagli: Panni (865 abitanti) Motta Montecorvino (798), Faeto (643), Volturara Appula (496), Isole Tremiti (486) e Celle San Vito (173). La provincia di Foggia era già passata da 64 a 61 Comuni con la cessione alla Bat di Margherita di Savoia, Trinitapoli e San Ferdinando, potrebbe ora ridursi ulteriormente a 55 Comuni, passando dagli attuali 640.836 abitanti a 637.375. Nel caso del comune delle Isole Tremiti i sindaci più accreditati potrebbero essere uno tra Carmine D’Anelli di Rodi o Angelo Riccardi di Manfredonia.

Ma saranno i comuni del Subappennino dauno a subire il colpo maggiore, presumibilmente accorpati in poche entità amministrative. “E’ un provvedimento fuori dalla realtà messo in atto da gente che non conosce affatto la storia e la cultura di questi piccoli centri”, ha commentato il sindaco di Faeto Peppino Cocco. “Non si può, con un colpo di penna, cassare un Comune al di là che porti il nome di Faeto. Sono sicuro che non accadrà nulla perché in Italia di piccoli comuni con popolazione al di sotto dei 1000 abitanti ce ne sono a centinaia”.

RIEPILOGO TAGLI (ndR) – Complessivamente 816 le poltrone da tagliare in Puglia negli enti locali, 784 in Basilicata. Si ricorda che i consiglieri regionali passeranno dagli attuali 70 a 50 (anche se c’è già stato un accordo per scendere a 60), mentre gli assessori dovrebbero scendere a 10. In Puglia sono a rischio per i comuni 108 assessorati e 587 posti di consiglieri. In Basilicata a rischio tagli 5 assessorati, 148 posti di assessori e 597 di consigliere comunale. In totale quasi 1600 le poltrone che saranno dunque cancellate tra Puglia e Basilicata (6 i comuni sotto i 1000 abitanti in Puglia, 24 in Lucania).

Di fronte alla nube di polemiche sollevate in questi giorni alcuni membri del Governo hanno iniziato a prendere le distanze da alcune misure “poco popolari” contenute nella Finanziaria. ”La manovra del governo non è blindata”. Ad assicurarlo è stato ieri il ministro dell’Interno Roberto Maroni nel corso della conferenza stampa al Viminale dopo il tradizionale comitato per l’ordine e la sicurezza di Ferragosto. Il titolare del Viminale ha sottolineato: ”Mi auguro che i tagli ai Comuni si possano azzerare introducendo altre misure”.

“Visto che il decreto sulla manovra è stato approvato all’unanimità dal Consiglio dei ministri viene da chiedersi: in Cdm c’erano le controfigure? Possibile che dopo poche ore la manovra non sia più figlia di nessuno? La verità – afferma il segretario del Pd Pier Luigi Bersani – è che un governo di sopravvissuti può solo scrivere le sue decisioni sulla sabbia”.

a.delvecchio@statoquotidiano.it

3 commenti su "Finanziaria, piccoli comuni e sgabelli: i tagli in Capitanata"

  1. Si spera che le Isole Tremiti vengano accorpate alla Città di Manfredonia come lo sono sempre state. Si invità gli amministratori a non perdere questa importante opportunità.

  2. Perchè non far sparire una delle camere, visto che abbiamo il parlamento più affollato del mondo? Non siamo, ancora, stufi di subire tutto questo fumo negli occhi e sperare ancora? Amministratori meridionali svegliatevi!!!!!!!!!!!!!!!

  3. LE TREMITI ERANO DI MANFREDONIA E DEVONO GIUSTAMENTE TORNARE NELLA CITTA’ DEL FIGLIO DI FEDERICO II!
    LE TREMITI SONO DI RE’ MANFREDI DI SVEVIA !
    LE TREMITI AI SIPONTINI !
    grazie
    scusami Rodi, ma noi abbiamo 60.000 abitanti ed erano Nostre e devono ritornarci ! Altrimenti si arrabbia Nostradamus !Inuna Profezia vaticino’ che le Tremiti sarebbero ritornate alla citta’ CAPUT APULIAE , cioe’ la Capitale di Puglia cosi’ come la defini’ Manfredi !

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