Roma. Nausea, prurito, agitazione, allucinazioni, psicosi, sonnolenza, problemi respiratori anche gravi, nei casi peggiori la morte.
Sono questi gli effetti devastanti dell’Ocfentanil, meglio conosciuta come eroina sintetica – fa la sua comparsa sul mercato americano nei primi anni ’90 per sostituire altri analgesici più potenti e che riducesse i pericoli per il cuore e la respirazione, anche se poi il suo uso è stato bloccato perché ritenuto un farmaco poco sicuro- che a Milano, nell’aprile del 2017, ha ucciso un 39enne il cui corpo senza vita è stato trovato nella sua abitazione. Vicino al cadavere oltre ad una siringa anche una bustina di plastica contenente una sostanza di colore giallo-marrone che dalle prime analisi chimiche è risultata essere un oppiode sintetico, appunto l’Ocfenantil, tagliata con Paracetamolo e caffeina.
Una molecola, l’Ocfenantil, derivante dal più pericoloso analgesico Fentanyl, la cui potenza supera di gran lunga il potere calmante della morfina. Solo nei giorni scorsi, però, l’Istituto Superiore della Sanità (ISS) ha diramato il massimo stato di allerta, il 3, questo perché, come sottolineano dallo stesso istituto, la sostanza viene falsamente venduta come eroina e potrebbe causare altri decessi. Ma perché l’allarme è stata diffuso con estremo ritardo? “Il sistema di allerta funziona e funziona bene” sottolinea la dottoressa Roberta Pacifici, direttore del dipartimento tossicodipendenze dell’Istituto Superiore della Sanità, “nel giro di pochi giorni, avuta la notizia, abbiamo provveduto a diramarla, come sempre facciamo. Il ritardo è dovuto al fatto che si tratta di una nuova molecola e servono standard e metodi per metterla in evidenza”. Anche il ministro della famiglia, Lorenzo Fontana, ha chiesto al dipartimento antidroga di “potenziare il sistema di allerta che si dovrà necessariamente adeguare alle nuove evidenze in ambito scientifico”.
Anche la comunità scientifica ha storto il naso, considerando biblici i tempi usati per diffondere la notizia, rendendo così impossibile mettere al corrente dei pericoli che correvano gli abituali consumatori. Una cosa è certa, le droghe sintetiche hanno trovano la loro diffusione anche attraverso la parte oscura della rete, la dark web, un sottobosco virtuale dove il mercato nero dell’illegalità gestisce i suoi canali, diventando così di facile reperibilità, soprattutto per i costi accessibili, con la paura che si possa assistere ad un dilagare vertiginoso dell’uso e dello spaccio di queste sostanze il cui pericolo è rappresentato dagli ingredienti che le compongono, trattati in laboratorio non sempre sono di facile identificazione.
A cura di Francescapaola Iannaccone,
15 settembre 2018