Foggia, 21 ottobre 2019. Moltiplicazione del fatturo, aumento del personale dipendente, diversificazione dell’investimento e del fare impresa: la Capitanata, terra di crisi
economica e disoccupazione, ha una accezione.
È la Rubino Petroli di Torremaggiore, impresa leader nel settore del
commercio, distribuzione e trasporto di prodotti petroliferi che, in un ranking delle 300 società italiane in forte ascesa, si posiziona al 21esimo posto della classifica curata dall’Istituto Tedesco di Qualità e Finanza (Itqf) sulla base di dati che vanno dal 2015 al 2018, classifica pubblicata da ‘Repubblica’ (sezione Affari&Finanza).
Un modello da seguire in un territorio arido di capacità di investimento e
carente di sviluppo, che rappresenta un esempio quasi unico di forza imprenditoriale
innovativa. “Non ci sono ricette segrete, tranne quelle del sacrificio, della serietà di impresa ed un pizzico di coraggio – afferma Sabino Rubino – Bisogna superare molti ostacoli, bisogna crederci e scegliere personale qualificato e responsabilizzato. I dipendenti devono sentirsi parte integrante del progetto e ricchi di motivazione. Certo non è facile essere imprenditori in questo territorio, ci sono complicazioni ambientali e ostacoli da affrontare, ma si può riuscire.”
Da meno di un anno, Rubino è attivo anche nella ristorazione, sempre a
Torremaggiore, nel tentativo, ampiamente riuscito, di diversificare i settori
dell’investimento e di creare nuova occupazione. “Quest’ultimo aspetto è uno degli obiettivi che ci prefiggiamo da sempre – continua Rubino – aiutare Torremaggiore ed il territorio circostante ad uscire fuori dalla stagnazione della crisi e dell’appiattimento. Anticipo che a breve prenderà il via un nuovo progetto di investimento, un’altra realtà per ‘fare impresa’ sul territorio. La collaborazione di tutti è, però, fondamentale e necessaria, perché lo sviluppo deve essere generale, non solo di chi rischia tutto in proprio e spesso è lasciato solo”.
(messaggio privo di attribuzione commerciale)