Si svolgeranno domenica 12 gennaio 2020 le primarie di coalizione per individuare il candidato alla presidenza della Regione Puglia. Data di scadenza di presentazione delle candidature, il 9 novembre entro le 18. I moduli di candidatura e le firme dovranno essere consegnati a Bari in via Re David. Le candidature devono essere supportate da almeno 5mile firme di sottoscrizione e, in ciascuna provincia, dovrà essere raccolto almeno il 10% delle firme complessive.
Le “correnti”
Il tavolo regionale del centrosinistra ha redatto il regolamento definitivo per svolgere le operazioni in dieci punti. I seggi verranno collocati in ogni municipio/circoscrizione che superi i mille abitanti. Primarie aperte a quanti hanno più di 16 anni con i requisiti fissati. Oltre a Michele Emiliano, partito con l’apertura della campagna elettorale a Bari qualche domenica fa, Elena Gentile e Fabiano Amati stanno raccogliendo le firme. Non è ancora chiaro, invece, se l’area più vendo- liana di Dario Stefàno presenterà un suo nome in questa competizione
Che Elena Gentile stesse preparandosi per le primarie è noto, come le sue posizioni critiche nei confronti di Michele Emiliano sia dopo i risultati delle politiche 2018, sia dopo le europee in cui non fu rieletta. Lo stesso per Fabiano Amati, che sottolineò non solo i numeri negativi ottenuti nell’ultima competizione europea, ma anche una certa “inerzia” nella gestione del partito. Si tratta di due dirigenti e rappresentanti istituzionali (Amati è attualmente il presidente della commissione bilancio in Regione) di area renziana, sebbene nessuno dei due sia poi approdato in ‘Italia Viva’. Questo per fare luce sulle “correnti di appartenenza” dei candidati finora pervenuti, almeno ufficiosamente, e per capire se, dopo la scissione, qualcuno può contare su un appoggio organizzato oltre il perimetro del Pd e delle civiche di Emiliano.
Piemontese: “Prevedibile la sconfitta in Umbria”
Qualche dirigente di area dice che Emiliano ne avrebbe già pronte 8 di liste per la sfida agli avversari di maggio. Ma intanto si avvicina lo snodo primarie. Circa le alleanze con Il M5s, l’assessore regionale Raffaele Piemontese riporta quello che ha detto Luigi Di Maio: “Non ci sono alleanze con il Pd a livello regionale, e io mi attengo a quello che dice lui, senza andare oltre”. Circa l’esame di quanto successo in Umbria l’assessore prosegue: “Tutti i sondaggi ci davano perdenti, in Umbria la situazione era disperata, ma il nostro partito ha tenuto”.
Pino Lonigro, socialista che ha da poco rinverdito l’alleanza con tutti gli amici dispersi di quel percorso politico e costituito un nuovo patto federativo, commenta: “In Umbria l’alleanza è stata fatta in poco tempo, improvvisata, ci aspettavamo la sconfitta. Qui il treno delle primarie è partito con l’apertura della campagna elettorale di Michele Emiliano e con personalità del centrodestra, da Cassano a Schittulli, che da tempo hanno scelto il centrosinistra”.
L’esame complessivo di altri dirigenti del Pd è che “l’Umbria, dopo 30 anni in cui le è stata data fiducia, dal 2014 ha registrato un trend negativo accompagnato da gravi fatti giudiziari e dalla perdita progressiva delle città”. L’alleanza con il M5s, in quest’analisi, viene rimandata a “scelta della dirigenza locale”. Le primarie servono anche a ripercorrere la Puglia con equità fra tutte le province, come indica il regolamento sulla percentuale delle firme.