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Processo Aghilar, PM contesta altra aggravante di ergastolo

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
23 Aprile 2021
5 Reali Siti // Focus e Inchieste //

(STATOQUOTIDIANO, ore 14). Foggia, 23 aprile 2021. È iniziato questa mattina in Corte d’Assise a Foggia presidente Talani giudice a latere Accardo il processo a carico dell’ex fuggiasco Cristoforo Aghilar, per l’omicidio di Filomena Bruno avvenuto ad Ortanova nel pomeriggio del 28 ottobre 2019.

Aghilar era presente invio conferenza dal carcere di Vicenza e per il momento non ha fatto alcuna dichiarazione. In apertura di udienza il pubblico ministero Rosa pensa ha subito contestato all’imputato una nuova aggravante da ergastolo, cioè quella di avere assassinato una donna che già era stata vittima di stalking da parte dello stesso Aghilar.

TRIBUNALE FOGGIA, PH ENZO MAIZZI
TRIBUNALE FOGGIA, PH ENZO MAIZZI

Il difensore dell’imputato, l’avvocato Marco Merlicco, ha proposto una serie di eccezioni processuali e quindi la Corte si è aggiornata all’udienza del 7 maggio, dove cominceranno ad essere sentiti i primi carabinieri che si occupano delle indagini, subito dopo il Brutale omicidio.

L'avvocato del foro di Foggia Michele Sodrio
L’avvocato del foro di Foggia Michele Sodrio

Abbiamo sentito il difensore delle parti civili, l’avvocato Michele Sodrio, che già in passato Aveva insistito per contestare ad Aghilar anche quella aggravante: ” credo che fosse un atto dovuto da parte della procura contestare all’imputato questa ulteriore aggravante da ergastolo, oltre alla premeditazione, perché il codice penale prevede espressamente che se lo stalker giunge addirittura ad uccidere l’oggetto della propria ossessione, quello che rappresenta il classico caso di femminicidio, deve essere comminata la Massima pena, cioè l’ergastolo”.

“I parenti di Filomena Bruno non sono riusciti ad essere presenti in aula oggi, nonostante lo avessero voluto fortemente, perché all’ultimo momento sono stati presi tutti da una fortissima ansia, al solo pensiero di stare nella stessa aula con Aghilar collegato in videoconferenza. Siamo fiduciosi che il processo entri al più presto nel vivo”.

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