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SCOMPARSO Reggio Emilia: continuano le ricerche del 19enne scomparso dopo un tuffo nel fiume Enza

Le ricerche, iniziate nel pomeriggio di domenica 30 giugno, non hanno ancora dato esito.

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
1 Luglio 2024
Cronaca // Primo piano //

“Spero che si sia fatto male, che sia da qualche parte ma che sia vivo.” In queste parole si racchiudono la speranza e la disperazione della madre di Giustino Danilo Colella, il 19enne scomparso dopo un tuffo nel fiume Enza, tra San Polo d’Enza e Traversetolo, in provincia di Reggio Emilia. Le ricerche, iniziate nel pomeriggio di domenica 30 giugno, non hanno ancora dato esito, ma i soccorritori continuano a lavorare senza sosta.

Giustino stava trascorrendo la giornata festiva in riva al fiume con alcuni amici, con cui aveva organizzato un picnic e una grigliata. Nel primo pomeriggio, per sfuggire al caldo estivo, aveva deciso di tuffarsi in acqua. Gli amici lo hanno visto gettarsi nel fiume e lo hanno anche ripreso in un video, ma il giovane non è più riuscito a raggiungere la riva. Quando hanno capito che era in difficoltà, hanno cercato di aiutarlo, ma in pochi attimi è sparito davanti ai loro occhi, risucchiato dalla corrente.

Da ieri, diverse squadre dei vigili del fuoco stanno scandagliando il fiume e le sue sponde, purtroppo senza risultati. Sul luogo, nei pressi del ristorante ‘Mamma Rosa’, gli esperti del Nucleo speleo-alpino-fluviale stanno operando con gommoni e sommozzatori per le ricerche sul fondo del fiume.

“Aspettiamo. Speriamo che il fiume lo abbia portato da qualche parte, ma vivo,” ha dichiarato la madre del 19enne al Resto del Carlino. Avvertita dai carabinieri, la donna è accorsa sul posto insieme agli altri parenti, in attesa di notizie dai soccorritori.

“Sapeva nuotare, ma lì nemmeno i sommozzatori riescono a entrare. Se anche uno sa nuotare, è inutile là sotto… Adesso proveranno a cercarlo con il gommone, con un robottino, un drone… non so,” ha aggiunto la donna, riferendosi alla zona delle ricerche, all’altezza della nuova diga dopo il ponte, dove spesso si formano correnti molto rapide e pericolose anche per i nuotatori esperti.

Lo riporta FanPage.

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