Brutale aggressione nella notte di sabato scorso nel parcheggio antistante il porto di Vieste: due amici, mentre tornavano a casa, sono stati accerchiati e picchiati da un gruppo di sette minorenni, presumibilmente tra i 14 e i 16 anni. A denunciare l’accaduto ai carabinieri, oltre che attraverso queste colonne, è stata la madre di una delle due vittime, che ha riportato ferite in varie parti del corpo. “Mi rivolgo a tutti i genitori perché credo che le storie raccontate da chi le vive abbiano la possibilità di avere una cassa di risonanza a tutela dei nostri figli”.
I ragazzi sono stati colpiti in faccia, alla schiena, e presi a calci e pugni agli arti, “mentre tutti ridevano”, denuncia la donna: “Dopo aver ricevuto cure al pronto soccorso di Vieste, mio figlio, pieno di lividi, contusioni, claudicante, e stordito dal dolore alla testa e al viso, mi ha detto che la cosa che gli faceva più male era il dolore interno, il peso dell’ingiustizia, la certezza che il branco non avrebbe subito conseguenze. Io da genitore come posso proteggere mio figlio da tutto questo? Cosa dovrò dirgli per rassicurarlo?”.
Alla base dell’aggressione non ci sarebbe alcun motivo: “Come si spiega la violenza gratuita?”
“In quella notte passata sveglia, per assicurarmi che le contusioni al cranio non celassero un trauma cranico, ho pensato a cosa rispondere alle domande che mi sarebbero state poste. Condivido questo episodio solo per esortare i nostri figli a muoversi in gruppo perché non credo ci siano altre difese”.
Sulla vicenda indagano i carabinieri della stazione locale di Vieste, ai quali la donna ha sporto regolare denuncia.
Lo riporta FoggiaToday.
Cara mamma, ha pienamente ragione.
Purtroppo rimarranno impuniti.