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TURISMO Governo propone rialzo tassa di soggiorno, operatori pugliesi sul piede di guerra

"Così il settore crollerà"

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
1 Settembre 2024
Gargano // Manfredonia //

FOGGIA – Monetizzare l’ondata di turismo e ridare ossigeno alle case comunali facendo leva sulla tassa di soggiorno.

L’idea del governo sbocciata ad agosto è pronta per tornare in agenda in vista della ripresa di settembre.

Per capitalizzare i flussi turistici la prospettiva dell’esecutivo, che al momento ha solo i crismi di un’ipotesi messa nero su bianco su una bozza di decreto di mezza estate, è quella di mettere le ali alla tassa di soggiorno che non solo potrebbe diventare più cara ma anche essere estesa a tutti i 7.904 Comuni del Belpaese che vorranno applicarla, mentre oggi hanno la facoltà di imporla solo i capoluoghi, le unioni di comuni, i comuni classificati come turistici e le città d’arte.

 

Fonte: borderline

L’idea

Dal ministero del Turismo hanno già fatto capire che il confronto con le parti non è terminato e riprenderà con l’avvento di settembre.

Ma nelle scorse settimane sono bastate le voci di questa prospettiva per agitare le imprese alberghiere e le categorie pronte a salire sulle barricate e scagliarsi contro quello che considerano un tradimento del governo.

Anche perché il gettito della tassa maggiorata potrebbe venire dirottato alla raccolta e smaltimento dei rifiuti, non più soltanto agli interventi nel settore del turismo come avviene adesso.

Fonte: todomundoebom.com

La bozza della norma ridisegna il perimetro del balzello che grava sui turisti.

La rimodulazione degli importi avrebbe questo orizzonte: fino a 5 euro nel caso di costo del pernottamento inferiore a 100 euro, fino a 10 euro per una stanza tra i 100 e i 400 euro, fino a 15 euro per una sistemazione tra i 400 e i 750 euro, e si sale ad un massimo di 25 euro di tassa di soggiorno al dì negli alberghi firmati extralusso (oltre 750 euro a notte).

La questione, che sta per tornare sui tavoli del governo, mette in allarme le associazioni di categoria, mentre trova una sponda nei sindaci.

In Puglia, ad oggi, a richiedere la tassa di soggiorno ai turisti è solo il 29% dei 160 Comuni autorizzati ad applicarla.

«Essendo una tassa di scopo, la usiamo per uso turistico – dice Angelo Annese, sindaco di Monopoli (Bari) – e con l’obiettivo di migliorare i servizi, la qualità dell’accoglienza e quindi la vivibilità di tutta la città.

Noi abbiamo una tariffa minima di un euro al giorno.

Io non penso che la tassa di soggiorno sia un deterrente al turismo, ovvero che blocchi chi vuole venire per le vacanze. Ma credo che l’idea di aumento debba essere in proporzione con le proiezioni e le ambizioni della città.

Se si alza la tassa si deve alzare anche l’asticella della qualità dei servizi. A Monopoli usiamo da tempo l’imposta per il Park and Ride: i parcheggi di interscambio sono utili per i turisti ma anche per i residenti.

Ad oggi, però, non potrebbe essere utilizzata per calmierare la tassa dei rifiuti, anche se un turista che arriva in città produce rifiuti e fa aumentare il costo dello smaltimento».

Gli albergatori intanto sono pronti a fare sbarramento. Marcello De Paola, presidente provinciale di Federalberghi di Taranto, lo dice a

Fonte: viesteporto
Fonte: viesteporto

 

chiare lettere: «Noi osteggiamo l’ipotesi del rincaro, è pura follia. Un aumento taglierebbe le gambe a tutte quelle località turistiche che ambiscono a diventare tali e che, come nel caso di Taranto e di tanti centri della provincia, stanno provando ad emergere nel campo dell’accoglienza turistica con tanti sforzi e sacrifici.

L’aumento della tassa di soggiorno sarebbe castrante per lo sviluppo turistico del territorio.

Peraltro, si tratta di una tassa di scopo che ingloba di tutto, serve per lo sviluppo turistico ma può riguardare finanche l’implementazione della segnaletica stradale.

Non crediamo alla favoletta – tuona De Paola – che l’aumento della tassa possa portare ad un aumento e ad un miglioramento dei servizi. Siamo al cospetto di un’idea insostenibile che combatteremo con forza».

Apre all’ipotesi invece Fabrizio Santorsola, titolare del lido Santos di Fasano (Brindisi) e presidente regionale di Fiba Confesercenti Puglia. «Il problema – afferma – non è il costo della tassa di soggiorno ma l’utilizzo che se ne fa, perché come spesso avviene viene investita solo in parte per servizi veramente turistici. Manca programmazione e visione: se vieni in Puglia senza auto rimani al palo.

Serve una rete strutturale di trasporti interni utilizzando i mezzi come gli scuolabus che l’estate restano parcheggiati tre mesi senza essere utilizzati.

Potrebbero essere impiegati come navette per collegare il centro al mare, gli alberghi alle spiagge, per mettere in rete marine e comuni vicini. Bisogna investire sulla mobilità.

Fonte:info di viaggio

L’aumento – aggiunge Santorsola – non è uno scandalo se i fondi vengono investiti con una visione veramente turistica, diventa uno scandalo invece se anche 50 centesimi vengono spesi senza criterio. Per il resto, va bene anche dare la possibilità di applicazione della tassa a tutti i comuni, anche non turistici.

L’Italia è tutta bella, ben venga quindi se serve per creare il turismo anche nei luoghi più sperduti o periferici».

Favorevole alla possibilità di incrementare il costo della tassa anche il sindaco di Melendugno, Maurizio Cisternino.

Il comune salentino annovera diverse marine tra cui San Foca, Roca e Torre dell’Orso. «Stiamo valutando per l’anno prossimo se aumentare di poco la tassa di soggiorno, anche solo di 50 centesimi.

Il nostro comune, che secondo lo Stato è un comune ricco, versa un milione e 800mila euro al fondo di solidarietà che sostiene i comuni ritenuti poveri.

Ci priviamo di risorse fondamentali.

Farebbe comodo quindi avere altre risorse e più fondi per il turismo. La coperta è quella che è. E se il governo ci lasciasse quei fondi, potremmo proprio togliere la tassa di soggiorno e finanziare tantissimi altri progetti sul fronte turistico e anche sociale».

Lo riporta  quotidianodipuglia.it

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