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DDA Nomi dei pentiti su TikTok, pagina contro i collaboratori

A poche ore dalla rimozione imposta dalla Direzione distrettuale antimafia, una pagina contro i collaboratori di giustizia brindisini

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
1 Settembre 2024
Brindisi // Cronaca //

ansa. E’ tornata su TikTok, a poche ore dalla rimozione imposta dalla Direzione distrettuale antimafiauna pagina contro i collaboratori di giustizia brindisini, con volti, nomi e cognomi, e offese rivolte anche alle loro famiglie.

Nei giorni scorsi erano stati pubblicati anche gli stralci di alcuni verbali, con incitazioni alla violenza contro chi ha scelto di ‘pentirsi’, accompagnati da minacce ai loro parenti.

Alcuni brani neomelodici che inneggiano alla criminalità facevano da colonna sonora alle foto. Il profilo aveva raggiunto circa 1.600 follower ottenendo 2.500 ‘mi piace’. Poi era stato rimosso ma ora è di nuovo online e l’autore, anomino, ha ripreso a pubblicare altre foto e a ricevere commenti di approvazione.
La pagina non è l’unica ad attaccare i collaboratori di giustizia. Ce n’è anche un’altra che prende di mira una intera famiglia di Bari che, secondo quanto scritto, sarebbe stata allontanata da un quartiere della città dopo che alcuni di loro hanno iniziato a “cantare”. Sul caso di Brindisi è intervenuta l’associazione antimafia Libera Puglia, secondo la quale si tratta di “un ulteriore segnale della rinnovata presenza e pericolosità della Sacra corona unita e, più in generale, delle mafie nel sud della Puglia”. La pagina riportava inizialmente “una cinquantina di video, foto dei primi collaboratori fino a quelli attuali e anche stralci dei verbali di collaborazione – evidenzia Libera – . Dopo alcuni omicidi e sparatorie, dopo le diverse minacce e intimidazioni persino all’indirizzo di esponenti della magistratura e delle forze dell’ordine, una notizia simile è ulteriore dimostrazione di quanto la Scu sia attiva anche sui canali di comunicazione social e di come li utilizzi sempre più per diffondere violenza, omertà e prepotenza”.

ANSA

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