L’ANTICA CINTA MURARIA A RISCHIO CROLLO – Così come è evidenziato dallo stesso documento, la condizione in cui si trova ciò che resta dell’antica cinta muraria non solo è di totale degrado ma in più essa potrebbe costituire un pericolo per il possibile crollo di strutture lasciate nella totale incuria da tempo. Questo è particolarmente evidente per il Torrione dell’Astrologo e per il tratto di mura-superstite sul fronte Lungomare Nazario Sauro, nel tratto tra il castello e largo Diomede. In quest’ultimo caso ampie porzioni di muratura stanno cadendo letteralmente a pezzi ed è stato necessario porre delle impalcature difensive.
IL SINDACO RICCARDI: LAVORIAMO PER ACQUISIZIONE BENI COMUNALI – “Ci stiamo mobilitando per acquisire -continua Riccardi-, il prima possibile, la proprietà comunale dei torriori e muri”. Tutte le torri e parte della cinta muraria superstite, ad eccezione oggi della torre S. Maria e delle mura adiacenti, risultano, infatti, tutt’ora di proprietà privata come descritto in atti e documenti della fine dell’800. “Non solo è mia intensione recuperare la cinta muraria visibile ma, dove sarà possibile, in particolar modo nel torrione e le mura site in via Palatella, è mia intensione riportare alla luce tutta la frazione ora nascosta da varie costruzioni per consentirne la visibilità a tutta la cittadinanza”. Tale porzione muraria, così come è stato verificato dallo stesso Riccardi, si è mantenuta praticamente intatta.“Le mura medievali della città ci riportano la memoria storica di re Manfredi ed è fondamentale sia recuperare le porzione visibili, sia, in molti casi, portare alla luce le frazioni nascoste dalle costruzioni”.
SCEMPIO STORICO – Partendo dal castello e procedendo in senso antiorario, la cinta muraria presentava le seguenti torri: torrione delle Capre, denominato poi dell’Astrologo, torrione di San Maria, torrione di Gasparre, torrione di S. Benedetto, torrione de Angelis, torrione S. Francesco, torrione del Fico. Purtroppo le torri Gasparre e San Benedetto sono state demolite, piccole parti potrebbero essere state inglobate all’interno di abitazioni e/o condomini nei primi decenni del Novecento. Entrambe si trovavano in quella che oggi corrisponde a via delle Antiche Mura.
IL CASTELLO E LE STELE – “Esiste, inoltre, un progetto per restaurare gli ipogei Capparelli e esporre lì degnamente le molte stele daunie che il Castello di Manfredonia, a causa dei suoi spazi angusti, non ha la possibilità di contenere nella loro totalità”. Ci sono poi molte altri reperti archeologici sconosciuti al pubblico che potranno avere una collocazione, senza dubbio molto affascinante, attingendo ai fondi di Area Vasta. L’inizio dei lavori è previsto per gennaio del prossimo anno.
SICUREZZA E TELECAMERE – “Come abbiamo promesso in campagna elettorale stiamo per installare 32 telecamere per la videosorveglianza per rendere più sicura la città e controllare i beni pubblici. La cosa avverrà in tempi piuttosto brevi”. Di queste 32 telecamere, 5 saranno poste per Corso Manfredi per rendere la zona effettivamente a traffico limitato e impedire il continuo scorrimento di autovetture, come avviene tuttora in maniera indisturbata. A settembre inizieranno, inoltre, i lavori che conferiranno una look completamente inedito a Piazza del Popolo. “Le opere da realizzare sono molteplici e la Giunta Comunale è stata costituita solo da 40 giorni. C’è ancora molto da fare”.
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