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Facebook: “monitora messaggi privati”, arriva class action

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
3 Gennaio 2014
Casi e Sentenze // Cronaca //

Facebook, giovani (image: networkey.blogspot.com)
(ansa) Facebook si trova a fronteggiare una class action con la quale e’ accusata di monitorare i messaggi privati degli ‘amici’ per vendere dati a chi fa pubblicita’. Lo riporta il Financial Times, sottolineando che l’azione legale si basa anche su una ricerca indipendente che accusa Facebook di intercettare sistematicamente i messaggi privati per ottenere informazioni da vendere, acquistando cosi’ un vantaggio competitivo rispetto ai rivali. Facebook, in particolare, intercetterebbe i link ad altri siti nei messaggi privati, arricchendo il profilo dell’attivita’ online degli ‘amici’.

1 commenti su "Facebook: “monitora messaggi privati”, arriva class action"

  1. Da: avv. Eugenio Gargiulo (eucariota@tiscali.it)

    Ora è possibile denunciare, tramite internet, alla polizia postale, i crimini informatici e le truffe su internet!

    Nel caso abbiate subìto un reato informatico (come il furto dell’identità su un social network; l’utilizzo illecito della vostra carta di credito o di una PostePay; una truffa da un negozio di e-commerce) la velocità nel presentare la denuncia può essere determinante.

    Molti cittadini truffati, peraltro, scoraggiati dalle lungaggini burocratiche e dalla difficoltà di raggiungere il più vicino posto di polizia postale, rinunciano a presentare la querela, il che si risolve in un pregiudizio per la società intera.

    Così, la Polizia di Stato ha realizzato un servizio denominato “Denuncia via web di reati informatici”. Il nome anticipa già tutto: sarà infatti possibile, dal normale pc di casa o di lavoro, avviare l’iter per sporgere la denuncia. Questa attività non completa tutte le formalità necessarie a denunciare il crimine informatico, ma consente il disbrigo delle incombenze preliminari e garantisce, all’atto della presentazione dell’interessato negli uffici di Polizia, una corsia preferenziale.

    Vediamo dunque di che si tratta. L’atto che l’interessato potrà inserire tramite il sito della Polizia di Stato è solo lo schema sul quale sarà possibile effettuare, nell’ufficio di polizia prescelto, eventuali integrazioni ed assumerà valore legale di denuncia solo con la firma dello stesso davanti all’Ufficiale di polizia giudiziaria.

    Ecco come procedere per presentare la denuncia via web. Collegatevi a questa pagina internet: https://www.denunceviaweb.poliziadistato.it/polposta/wfsceltasito.aspx Vi verrà richiesta la vostra Regione di appartenenza; sarà così possibile verificare dove si trova il posto di Polizia più vicino abilitato a ricevere la denuncia via web. Attenzione: poiché non tutti gli uffici d’Italia sono ancora attrezzati, in alcuni casi la distanza da percorrere potrebbe rendere il servizio per niente conveniente in termini di tempo.

    A questo punto vi verrà chiesto di registrarvi al sistema, fornendo alcuni dati personali. L’atto da voi compilato verrà archiviato per massimo due giorni lavorativi successivi all’inoltro online. Trascorso tale termine, il sistema cancellerà automaticamente il documento inviato, ma sarà, comunque, sempre possibile ripetere l’atto, sia nelle modalità tradizionali, sia tramite procedura web.

    Sarà quindi opportuno utilizzare il servizio in questione solo se si ha la possibilità, nelle successive 48 ore, di recarsi presso il relativo ufficio di polizia. Al termine della procedura di compilazione, otterrete una “ricevuta on line”, un “numero di protocollo” con il quale potrete richiamare la pratica nell’Ufficio di P.S. da voi prescelto.

    Si possono denunciare i seguenti reati telematici: Dialer , Mancato riconoscimento traffico telefonico, E-Commerce (Acquisto), E-Commerce (Vendita), Intrusione Informatica, Phishing, Illecito utilizzo di carte di credito on-line.
    Foggia, 8 gennaio 2014 Avv. Eugenio Gargiulo

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