Manfredonia. Con recente provvedimento, il Tribunale della Libertà ha ridimensionato il quadro cautelare per Matteo Colafrancesco, 45 anni, mentre era stato già attenuato il quadro cautelare per Annapia Castigliego, 39enne moglie di Elia Fatone, ai domiciliari con autorizzazione ad uscire, con riconferma al contrario delle misure già stabilite per Elia Fatone, 43 anni detto Elia “Racastill”,e Pasquale Murgo, 47 anni alias “Topolino”, per i quali saranno valutati ricorsi per Cassazione.
Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Innocenza Starace e Domenico Dascanio.
Così relativamente ai destinatari della misura cautelare (anche Michele Calderara, 28 anni, nato a Negrar in provincia di Verona, del quale al momento non si hanno notizie) relativa all’operazione dell’11 gennaio 2024 dei finanzieri della Compagnia di Manfredonia, in collaborazione con il Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Foggia, ed i Gruppi Lodie di Verona, con il supporto di unità cinofile e di un elicottero della Sezione Aerea di Bari, con l’esecuzione di provvedimenti cautelari e perquisizioni per traffico e spaccio di sostanze stupefacenti.
Gli stessi si erano tutti avvalsi della “facoltà di non rispondere“, dinanzi al Gip del Tribunale di Foggia, in fase di interrogatori di garanzia.
“Ribadisco nuovamente come tutte le perquisizioni domiciliari a carico dei miei assistiti (Elia Fatone, Castigliego Annapia, Pasquale Murgo) hanno avuto esito negativo”, aveva detto a StatoQuotidiano,.it l’avvocato Innocenza Starace del Foro di Foggia.
Le attività investigative, dirette dalla Procura di Foggia, sono state avviate nel marzo 2023 a seguito del sequestro di 18 kg di hashish durante un posto di controllo stradale in una delle vie di accesso alla città di Manfredonia.
Il conducente del veicolo non aveva ottemperato all’alt, si era dato alla fuga e, vistosi raggiunto dai baschi verdi subito partiti all’inseguimento, aveva abbandonato la vettura ed il carico di droga fuggendo a piedi nelle campagne. Le indagini, immediatamente avviate, hanno permesso di raccogliere precisi elementi indiziari in merito al ruolo dei 7 indagati, 5 dei quali attinti dall’odierna misura cautelare (4 in carcere e 1 ai domiciliari), nella movimentazione di ingenti quantitativi di droga con il nord Italia, partendo da una base logistica di Manfredonia, e nell’attività di spaccio, prevalentemente nei lidi balneari durante la stagione estiva.
La droga veniva chiamata “Gorilla”, “Ferrari” o “Porsche” a seconda delle diverse qualità contraddistinte dalle immagini impresse sui panetti.
Nel giugno 2023 un corriere veniva arrestato in flagranza di reato durante un posto di controllo sulla statale garganica, mentre trasportava 25 kg di hashish partiti da Manfredonia.
Nel corso delle indagini sono stati sinora sequestrati oltre 43 kg di hashish corrispondenti a circa 500.000 dosi.
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