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Giornalismo sotto attacco: 31 paesi in disastro, Italia recupera terreno

AUTORE:
Vittorio Agricola
PUBBLICATO IL:
3 Maggio 2023
Cronaca // Editoriali //

www.statoquotidiano.it 03/05/2023 – Oggi in tutto il mondo si celebra la Giornata della Libertà di Stampa, ma purtroppo ancora oggi molti giornalisti subiscono aggressioni, arresti e licenziamenti  solo per aver fatto il loro lavoro.

La situazione è particolarmente grave in alcuni paesi, come l’Iran, dove Niloufar Hamedi ed Elaheh Mohammadi sono in carcere solo per aver riportato la verità sulla morte di Mahsa Amini e sul suo funerale. Ma la libertà di stampa è minacciata anche in altre parti del mondo. Un esempio è quello di Evan Gershkovich, corrispondente del The Wall Street Journal, arrestato in Russia con l’accusa di spionaggio solo perché aveva riportato notizie sulla guerra in Ucraina. E poi c’è Julian Assange cofondatore del WikiLeaks, ancora in carcere da quattro anni per aver rivelato gli abusi degli Stati Uniti in Iraq e Afghanistan.

Allarmi di ONG come Reporters Sans Frontieres non possono essere ignorati. La situazione è disastrosa in 31 paesi del mondo, con un numero record quest’anno.

Ma ci sono anche buone notizie: l’Italia, pur non essendo al primo posto nella graduatoria, quest’anno ha fatto un notevole passo in avanti, recuperando ben 17 posti e superando paesi come gli Stati Uniti. Non è certo un risultato da sottovalutare, soprattutto in un anno come questo, in cui la guerra in Ucraina ha messo a dura prova la libertà di stampa.

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In conclusione, la libertà di stampa è un valore fondamentale che va difeso sempre e comunque.

Non possiamo permettere che il giornalismo sia messo a tacere o manipolato per fini politici o economici. Tutti noi dobbiamo fare la nostra parte, sostenendo quei giornalisti coraggiosi che ogni giorno rischiano la vita per portare la verità al mondo intero.

La libertà di stampa è un diritto umano fondamentale, che va protetto e promosso in ogni parte del mondo.

A cura di Vittorio Agricola, 03 maggio 2023

1 commenti su "Giornalismo sotto attacco: 31 paesi in disastro, Italia recupera terreno"

  1. Vittorio non parliamo di guerra in UCRAINA dove di chiacchiere i giornalisti ne hanno dette di tutti i colori,anche con immagini di video giochi..o le fosse comuni con le croci tagliate in segheria,o le chiacchiere in genere sulla Russia..in Italia per avere una corretta informazione ci affidiamo a 3/4 giornalisti..il resto è CIRCO

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