Edizione n° 5385

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La nomenclatura senza fine in capo alla Regione Puglia

AUTORE:
Nino Sangerardi
PUBBLICATO IL:
4 Agosto 2016
Editoriali //

Bari. “Il governo che governa troppo è necessariamente il governo che governa peggio… e nulla ci può essere di più controproducente per la vita sociale e per gli individui dei legislatori invadenti”. Parole dell’ingegnere e filosofo Herbert Spencer (1820-1903) che aiutano a discernere l’ultima sovrastruttura politico-burocratica creata dalla Regione Puglia. Trattasi della “Conferenza permanente per la programmazione sanitaria e socio-sanitaria regionale per la X legislatura”.

Forgiata con decreto del presidente della Giunta regionale,stante la Legge regionale n.25/2006 e il Regolamento n.5 /2007 modificato nel 2010. La sede è presso la presidenza della Giunta regionale, l’attività da svolgersi nelle stanze dell’assessorato regionale Politiche della salute. A che cosa serve tale Conferenza duratura? Nel documento che è stato possibile consultare si legge : “Sulla base dell’istruttoria del Comitato tecnico(formato da Ares agenzia regionale sanitaria,Arpa agenzia regionale protezione ambiente e Osservatorio epidemiologico regionale) verifica il rispetto delle priorità e la conformità al PRS degli obiettivi e dell’allocazione delle risorse, e propone alla Regione l’approvazione del PAL”. Il Prs dovrebbe essere piano regionale di salute, il Pal piano attuativo locale.

Fanno parte della Conferenza ben sedici membri

Ecco: Michele Emiliano presidente Giunta regionale a cui sono riconducibili la programmazione e assistenza territoriale,programmazione e assistenza sanitaria,gestione accentrata e finanza sanitaria,accreditamento e promozione sanitaria,politiche internazionali,trasparenza,anticorruzione e antimafia sociale,attuazione del programma,gestione fondi comunitari,aziende partecipate,cooperazione internazionale; Salvatore Negro assessore regionale Welfare,Raffaele Piemontese assessore regionale al Bilancio,Leonardo Di Gioia assessore regionale all’Agricoltura,Domenico Santorsola assessore regionale all’Ambiente, Antonio Decaro presidente Conferenza sindaci dell’Asl Bari e sede azienda ospedaliera Policlinico nonchè sindaco di Bari e sindaco Città metropolitana di Bari e vicepresidente dell’Anci(associazione nazionale Comuni italiani) e presidente della Comunità Parco Alta Murgia e vicepresidente Aip(autorità idrica pugliese) e componente direzione nazionale del Partito democratico;Nicola Giorgino presidente Conferenza sindaci ASL Bat e sindaco di Andria e presidente Autorità idrica pugliese e membro delle commissioni Finanza locale e Politiche istituzionali dell’Anci ; Angela Carluccio presidente Conferenza sindaci Asl Brindisi e sindaco di Brindisi; Franco Landella presidente Conferenza sindaci Asl Foggia sede Azienda ospedaliera Ospedali Riuniti nonchè sindaco di Foggia;Paolo Perrone presidente Conferenza sindaci Asl Lecce e sindaco di Lecce e consigliere dell’Autorità idrica pugliese e vicepresidente vicario dell’Anci; Ippazio Stèfano presidente Conferenza sindaci Asl Taranto e sindaco di Taranto, Nicola Rosato rappresentante dell’Anci Puglia, Salvatore Selce rappresentante dell’Upi Puglia :ovvero unione regionale Province pugliesi(ma le Province non erano state abolite?),Marco Lacarra consigliere regionale Pd nonchè componente II e III e IV Commissioni del Consiglio regionale e segretario del Pd Puglia,Alfonsino Pisicchio consigliere regionale del Gruppo La Puglia con Emiliano e presidente IV commissione e segretario V commissione del Consiglio regionale, Luigi Manca consigliere regionale di Conservatori e Riformisti e vicepresidente III commissione Consiglio regionale.

Purtroppo una Legge regionale(36/2008) ha soppresso le mitiche Comunità Montane,a tutt’oggi in liquidazione, e quindi non è stato possibile nominare l’ambasciatore nella ” Conferenza permanente per la programmazione sanitaria e socio-sanitaria” che avrebbe avuto la bellezza di 17 componenti.

E’ possibile dire essere dinanzi a una nomenclatura con stampo appulo-italico,che sopravvive obsoleta e marginale a fronte dei cambiamenti tecnologici demografici e sociali ormai quotidiani?

(A cura di Nino Sangerardi, autore del testo ‘Quello che i pugliesi non sanno’)

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