Manfredonia– SONO Foggia e Venezia le due città in Italia che hanno subito il maggiore incremento in un anno di sfratti per morosità. A livello regionale la più colpità dal boom di provvedimenti è la Campania, seguita da Puglia, Marche e Lazio. E’ quanto emerge da una ricerca di Solo Affitti, che ha analizzato e rielaborato i dati provvisori del Ministero dell’Interno. L’impennata dei provvedimenti di sfratto per morosità tra il 2007 e il 2008 si è registrata a Foggia con una crescita di quasi quattro volte (+272%) Seconda è Venezia, con una morosità triplicata (+235%). Fra i grossi centri Torino é 13/a (+52%), Roma 28/a (+35%) e Palermo 38/a (+24%). Sfratti per morosità sostanzialmente invariati a Milano (82/o posto, +1%). Fra le regioni la Campania è in testa per incremento di sfratti dovuti a morosità con un aumento di oltre due terzi (+76%). Al secondo posto la Puglia dove il fenomeno è aumentato del 73%, al terzo le Marche con un + 39% e al quarto il Lazio con +34%. L’incremento del 25% in Piemonte collocano la ragione transalpina al quinto posto. In Veneto, le azioni di sfratto per morosità sono aumentate del 24% (sesto posto). Seguono nell’ordine Liguria (+24%), Calabria (+22%), Emilia Romagna (+21%) e Sicilia (17%). In Lombardia l’aumento è stato del 14% collocando la regione all’undicesimo posto. Ci sono però anche regioni dove il fenomeno è in calo: in Molise dove le azioni di sfratto per il mancato pagamento dell’affitto sono diminuite del 22%, in Valle d’Aosta del 16% e in Basilicata del 15%. Meno provvedimenti di sfratto rispetto al 2007 anche in Toscana (-9%), Abruzzo (-9%) e Sardegna (-5%). Nata nel 1997 Solo Affitti, presidente Silvia Spronelli, è un’azienda che opera in franchising, con sede a Cesena, conta 260 agenzie e ha in previsione un piano di espansione all’estero. Si ricorda che lo sfratto per morosità è un procedimento diretto ad ottenere la emanazione, dal giudice, di un provvedimento che convalidi lo sfratto, per mancato pagamento del canone pattuito, dichiarando altresì la risoluzione del contratto. Le competenze sono del tribunale dove si trova la cosa locata. L’intimazione di sfratto, segue il rito speciale: pertanto, l’intimato potrà comparire personalmente in udienza, che lo esima dall’obbligo di munirsi di un difensore. Il procedimento inizia con una intimazione, rivolta al conduttore, di lasciar libero l’immobile, con contestuale citazione per la convalida. L’intimazione deve essere notificata in mani proprie, se ciò non è possibile, l’ufficiale giudiziario deve spedire all’intimato un avviso a mezzo lettera raccomandata della effettuata notificazione. La mancata comparizione o mancata opposizione dell’intimato, porta il giudice a convalidare lo sfratto per morosità e dispone direttamente in calce sulla citazione, la formula esecutiva. Quando l’intimato, non compare, la formula esecutiva ha effetto dopo 30 giorni dalla sua apposizione. L’ordinanza ha natura di provvedimento di condanna, poichè dispone il rilascio dell’immobile ed ha carattere costitutivo, risolvendo il rapporto locatizio. Il giudice, inoltre, emette decreto ingiuntivo in calce ad una copia dell’atto di intimazione.L’intimato può comparire, non contestare la morosità, e chiede un termine per purgare la mora (termine di grazia), nelle sole locazioni ad uso abitativo, il giudice può concedere un termine perentorio, di regola non superiore ai 90 giorni, per il pagamento dei canoni maturati, degli interessi legali e delle spese giudiziali, liquidate dallo stesso giudice. Eseguito il pagamento, liquidata la morosità, il procedimento si estingue, in difetto il giudice convalida lo sfratto per morosità.
Sfratti per morosità in Italia: Foggia e Venezia le due città con maggior numero di provvedimenti
