BARI – La sentenza definitiva di patteggiamento a 5 anni di reclusione ha segnato l’inizio dell’esperienza carceraria per l’oncologo barese Vito Lorusso. Considerando la sua età, oltre i 70 anni, la sua permanenza nel penitenziario di Turi potrebbe essere limitata, tenendo conto anche del tempo già trascorso in custodia cautelare. I suoi difensori stanno lavorando per presentare un’istanza al fine di ottenere il trasferimento ai domiciliari, dove Lorusso era già stato nel luglio 2023.
La Procura di Bari ha investigato numerosi episodi di peculato, concussione, truffa aggravata e accesso abusivo al sistema informatico, attribuiti a Lorusso. In particolare, è stato accusato di aver costretto decine di pazienti affetti da patologie oncologiche, nel periodo tra giugno 2017 e luglio 2023, a pagare tra i 100 e i 150 euro per ogni visita e per ogni somministrazione di chemioterapia, nonostante queste prestazioni fossero dovute gratuitamente. Questo non è stato l’unico procedimento giudiziario a carico dell’oncologo.
Dopo un breve periodo in libertà vigilata, Lorusso è stato arrestato nuovamente il 26 febbraio scorso nell’ambito dell’inchiesta “Codice Interno” della DDA di Bari, riguardante il presunto voto di scambio politico mafioso. Tra i 135 arrestati figuravano anche sua figlia Maria Carmen Lorusso, all’epoca consigliera comunale a Bari, e il marito di quest’ultima, l’ex consigliere regionale Giacomo Olivieri. Il Tribunale dovrà determinare se Lorusso senior, al fine di favorire l’elezione della figlia, abbia o meno concordato con Massimo Parisi, fratello del boss di Japigia “Savinuccio”.
Tuttavia, tornando alle certezze, il patteggiamento di 5 anni di reclusione per le accuse relative ai soldi estorti in cambio di medicinali coperti dal servizio sanitario nazionale è stato ratificato dalla giudice Paola Angela De Santis. La sentenza ha inoltre incluso l’interdizione perpetua dai pubblici uffici per Lorusso e l’obbligo di risarcire le spese legali delle parti civili, tra cui i famigliari di alcuni pazienti, la Regione Puglia, l’Istituto Oncologico e l’Ordine dei medici. Lorusso, difeso dagli avvocati Gaetano e Luca Castellaneta, ha già rimborsato tutti gli importi indebitamente percepiti: 32.950 euro ai 21 pazienti, che hanno ricevuto rimborsi variabili da 300 a 5.000 euro ciascuno, e ulteriori 2.476 euro all’Oncologico.
Lo riporta Lagazzettadelmezzogiorno.it