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Il Conservatorio “vuole disfarsi” del corso di Jazz

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
5 Agosto 2012
Musica //

Di Lernia (direzione Conservatorio Foggia, archivio alexromanelli)
Foggia – C’E’ grande tensione a Foggia tra studenti e direzione del conservatorio. L’amministrazione del conservatorio di Foggia ha deciso, unilateralmente e senza consultare le parti interessate, a partire dal prossimo anno accademico, di trasferire i corsi di jazz nella sede staccata di Rodi Garganico (La precedente nota dell’Usb di Foggia, ndR).

Questa scelta preoccupa non poco il territorio che rischia di vedere vanificato il lavoro di molti anni tesi a creare una realtà didattica seria che cresce anno per anno. Il direttore del conservatorio Franco Di Lernia ed il presidente Enrico Sannoner, strizzano l’occhio al Gargano credendo, molto probabilmente in buona fede, che ciò possa da una parte fornire quegli spazi che da sempre sono stati negati nel conservatorio di Foggia ai corsi di jazz che, in verità, sono stati sempre tollerati malvolentieri dall’ accademia classica che definiva il jazz come “un conservatorio nel conservatorio”, dall’altra si tenta di promuovere il territorio garganico in un modo che, sinceramente ci è oscuro.

Molto probabile, invece, a giudizio di molti, è che questo cambiamento produrrà, di fatto, la scomparsa dei corsi di jazz con buona pace della parte più “conservatrice del conservatorio”. Da un paio d’anni, infatti, sono partiti i Corsi Preaccademici che sono indirizzati ai ragazzi perlopiù delle scuole medie inferiori e superiori per conseguire la preparazione di base necessaria per accedere ai corsi accademici che dallo scorso anno accademico erano, a Foggia, due: uno ad indirizzo esecutivo ed uno ad indirizzo compositivo. In questo il conservatorio di Foggia è uno dei pochi in Italia ad aver previsto un’offerta formativa per tutti gli ambiti lavorativi cui possa aspirare un musicista jazz. I corsi preaccademici, quindi, scompariranno giocoforza, nonostante contino un notevole numero di iscritti, perchè sarà impossibile per i giovani studenti del territorio conciliare l’impegno scolastico con quello musicale.

D’altro canto i corsi accademici, che sono frequentati da studenti provenienti anche dal barese e dalla Campania, hanno le ore contate in quanto quelle persone che affrontano già alcune ore di viaggio per raggiungere Foggia, difficilmente vorranno accollarsi ulteriori ore di viaggio in un territorio servito male dai mezzi pubblici (inoltre il conservatorio di Rodi è distante parecchi chilometri, tutti di ardua salita, dalla stazioncina ferroviaria) e accessibile attraverso strade spesso pericolose.

A ciò occorre aggiungere che il conservatorio di Rodi Garganico è fornito da molti anni di un corso di jazz che ha sempre avuto pochi iscritti e che non ha mai decollato nonostante gli sforzi di docenti molto qualificati ed appassionati che hanno cercato di promuovere il corso di jazz di Rodi anche attraverso un festival che ha ospitato nomi illustri. Purtroppo è difficile non ammettere che il conservatorio di Rodi è troppo decentrato per diventare sede di corsi che sono frequentati da studenti “long-distance”. La vocazione del conservatorio di Rodi in cui, invece, ha sempre trovato grande soddisfazione, è quella di servire il territorio garganico rispetto alle richieste di formazione classica la quale, indubbiamente, ha una richiesta numerica enormemente più vasta. A ciò, negli ultimi anni, si è aggiunta la proposta di effettuare a Rodi attività seminariali estive che sicuramente sono più gradite sia dagli studenti che hanno l’opportunità di conoscere e godere il nostro Gargano meraviglioso nel periodo giusto, sia dalle amministrazioni locali che vedono, in questo sì, una possibilità di differenziare ed ampliare l’offerta turistica.

(A cura di Tiziano Paragone – St@2012)

1 commenti su "Il Conservatorio “vuole disfarsi” del corso di Jazz"

  1. Tiziano sono d’accordo, ma dovresti anche dire che il corso di jazz a Rodi c’è già da 5 anni ed è sufficente a coprire la richiesta dell’area.Inoltre i due corsi di Foggia e Rodi hanno sempre lavorato in sinergia,cosa che non si può dire per gli altri insegnamenti.
    Ciao Sandro

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