Bari – L’opzione trivelle nello “Sblocca Italia” del Governo Renzi non spaventa la Puglia. “E’ sbagliato pensare di aggiustare i conti del bilancio energetico nazionale con gli idrocarburi scadenti dell’Adriatico e dello Ionio”: il presidente del Consiglio regionale Onofrio Introna ripete il “NO dell’intero Parlamento regionale, della nostra gente, di chi lavora sui nostri mari. Siamo contro le trivelle, al fianco dei movimenti ambientalisti e dei cittadini che combattono la battaglia civile contro le torri petrolifere davanti alle belle marine adriatiche e ioniche”.
Un nuovo “STOP” dalla Puglia, ma al tempo stesso una nuova apertura a un confronto sui problemi energetici del Paese. “Siamo consapevoli che c’è bisogno di certezze nell’approvvigionamento, il territorio pugliese offre ogni giorno un contributo oneroso al fabbisogno di energia del Paese, con le centrali a carbone, il fotovoltaico, l’eolico”, aggiunge Introna, che tende ancora una volta la mano al premier. “Renzi scelga la via del dialogo con le comunità istituzionali e civili. Incontrerà interlocutori intelligenti, non troverà chiusure a priori”.
Il Consiglio regionale pugliese ha ribadito con pronunciamenti incisivi un NO Triv che fonda su valutazioni approfondite. Non si pensi a un tesoro nascosto nelle profondità dell’Adriatico o dello Ionio: è petrolio pessimo, già scartato dall’ENI negli anni Sessanta e di qualità scadente, come sanno le stesse multinazionali che avanzano richieste di perforazioni al Governo italiano. I giacimenti dei nostri mari sono ‘il fondo del barile’, da “raschiare” per l’esaurimento progressivo della risorsa.
“Personalmente – osserva Introna – sono convinto che un altro progetto meno invasivo per il nostro territorio, come il gasdotto azero, possa rappresentare una carta da giocare al tavolo col Governo nazionale.
“Perché dico NO alle trivelle ma SI’ alla TAP? Perché sono due cose del tutto diverse. Le trivelle sono un rischio inutile, mentre la pipeline transadriatica è ad impatto zero, purchè l’approdo sulla costa salentina scelga una localizzazione concordata col territorio, le istituzioni, le amministrazioni, le forze sociali, la gente”. Farsi carico della TAP rafforzerebbe il fronte NO Triv, offrendo argomenti solidi soprattutto per spostare sui tavoli europei la campagna NO petrolio nei mari europei. È urgente, secondo Introna, “ottenere una moratoria, estesa alle acque dell’intero continente. Servono norme contro il petrolio nei mari valide in tutti i 28 stati UE. Non si può permettere alla Croazia di far trivellare presunto oro nero a Pelagosa, mentre con tanta fatica stiamo cercando di allontanare il fantasma del petrolio dal vicinissimo arcipelago delle Tremiti”. Anche per questo, il presidente Introna rinnova il “sostegno ai movimenti e ai cittadini che si battono per i nostri mari e a difesa dell’economia che vive di turismo, balneabilità, pesca, navigazione, tutte a rischio se dovessero sorgere dal mare le torri petrolifere, i transformers orribili delle multinazionali del petrolio.
(Ph: www.velaveneta.it)
Redazione Stato@riproduzioneriservata
Al tuo NO ci sono sicuramente altri interessi….. tra cui la campagna elettorale e non di sicuro per interesse dei Pugliesi che sono abbastanza tartassati grazie al tuo appoggio. Non sai più a cosa appigliarti per essere rieletto, non pensi che è ora di ritirarsi e godersi la bella pensione maturata, fai spazio ai giovani.